Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Attualità

I Gaoli suoi

Ex vicepremier, il 75enne ha sempre mantenuto un profilo basso. Forse troppo, persino per gli standard del governo cinese. «Una personalità a noiosa», finita improvvisamente alla ribalta per accuse di violenza sessuale nei confronti della tennista Peng Shuai. Il suo profilo.

26 Novembre 2021 11:0326 Novembre 2021 11:03 Camilla Curcio
Le cose da sapere su Zhang Ghaoli, ex vicepremier e braccio destro di Xi Jinping, al centro del misterioso caso della tennista Peng Shuai

Sguardo impenetrabile, capelli lisci e nerissimi. «Una personalità apparentemente insignificante». Così Nectar Gan e Steve George, cronisti della Cnn descrivono Zhang Ghaoli. A 75 anni, l’uomo, suo malgrado ha conosciuto un’inaspettata popolarità. Già vicepresidente e braccio destro di Xi Jinping, è finito sotto i riflettori dopo le accuse di violenza lanciate sui social da Peng Shuai. La tennista cinese, ex numero uno al mondo di doppio, attraverso un lungo post su Weibo, equivalente cinese di Facebook, aveva rivelato di aver avuto una lunga e tormentata relazione extra-coniugale con il 75enne, durante la quale avrebbe subito degli abusi. Il messaggio venne rimosso dopo pochi minuti, l’atleta sparì nel nulla. Una mossa che non è servita a spegnere le luci, anzi. Grazie gli screen degli utenti, la denuncia è diventata globale e numerosi colleghi da Serena Williams, a Naomi Osaka, passando per il numero uno Novak Djokovic hanno lanciato appelli e richieste d’aiuto. In campo è sceso anche il governo statunitense. Il presidente Joe Biden ha preteso notizie, minacciando un boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022, anche a causa delle ripetute violazioni dei diritti umani nel Paese. Anche per questo, i media cinesi hanno diffuso foto e filmati e organizzato persino una videochiamata. L’obiettivo era dimostrare l’ottimo salute della donna e allontanare i sospetti da Gaoli. Ma in molti restano scettici.

View this post on Instagram

A post shared by Peng Shuai fans (@pengshuai_fanspage)

Zhang Gaoli, l’uomo al centro del caso di Peng Shuai

Ma chi è Zhang Gaoli? Fino a poco tempo fa (e poco prima della pensione), era il volto degli sforzi di una nazione dietro all’organizzazione dell’imminente kermesse olimpica. A oggi, il protagonista di quello che potrebbe essere il più grande caso di #MeToo nella storia del Paese. «Una personalità politica noiosa, anche per gli standard del Partito Comunista, dove gli alti funzionari seguono un copione rigoroso nella gestione della carica pubblica e tengono il privato il più lontano possibile da occhi indiscreti». Poco tempo libero, quindi, dedicato al tennis, alla lettura e agli scacchi. «Come personaggio pubblico, nulla di eccezionale», ha raccontato il reporter Deng Yuwen alla testata americana. «Apparentemente un tecnocrate asservito al partito. Nessun risultato degno di nota, nessuno scandalo, una persona estremamente misurata». Neppure l’essere diventato uno dei sette uomini più potenti della Cina gli sembrava avergli regalato un minimo di mordente. Ha faticato, infatti, a spiccare tra i colleghi del Comitato Permanente del Politburo, dove ha affiancato il capo di stato dal 2012 al 2017. Nonostante ciò non bisogna farsi ingannare dalle apparenze e dimenticare che ha gestito un potere incredibile. Messo mano a provvedimenti e misure legati all’economia, al settore energetico, a progetti come la nuova Via della Seta e i giochi olimpici invernali. Grazie a questi ha conosciuto il presidente del Comitato internazionale Thomas Bach, incontrato nuovamente domenica scorsa, quando in videochiamata è apparso accanto a Peng. Nato nel 1946 da una modesta famiglia di contadini nel villaggio di Dongshi, provincia orientale del Fujian, dove il fratello fa ancora l’agricoltore, secondo le fonti ufficiali avrebbe raggiunto obiettivi e traguardi a suon di sacrifici e nottate di studio. Si è laureato all’università di Xiamen e dopo un primo impiego in una compagnia petrolifera statale (dove pare abbia incontrato la moglie, Kang Die), è arrivato ai vertici del Paese.

La travagliata storia tra Zhang Gaoli e la tennista Peng Shuai

Pare che la storia con la tennista sia iniziata quand’era segretario del partito di Tianjin e si sia interrotta a ridosso del 2012, quando è diventato membro del Politburo. I due non avrebbero avuto contatti fino a tre anni fa quando, come si legge nel post, poi rimosso, della ragazza, l’ormai pensionato Gaoli l’avrebbe invitata a giocare a tennis con lui, per poi portarla a casa e costringerla ad avere un rapporto sessuale. Dopo quell’episodio, sembra abbiano continuato a incontrarsi, nonostante il malessere di Shuai. Che, dopo una litigata a ottobre e il rifiuto di un chiarimento, ha deciso di mettere tutto nero su bianco, per poi sparire nel nulla. Al momento, non si sa se verrà avviata un’indagine sulle accuse di violenza sessuale ai danni del 75enne. E mentre si fa spazio una narrazione secondo molti manipolata, della stella del tennis non si hanno tracce tangibili e Gaoli continua a rimanere in silenzio. Secondo Yuwen, il partito avrebbe già avviato un’inchiesta interna ma non cederà minimamente alle pressioni internazionali e non lascerà trapelare alcun risultato per tutelare la reputazione di Xi Jinping e del suo esecutivo.

 

 

 

  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021