Il presidente Volodymyr Zelensky ha esortato i leader Ue ad accelerare la fornitura di armi all’Ucraina. A quasi un anno del conflitto, il leader di Kyiv è convinto che la Russia stia progettando una nuova offensiva nel prossimo futuro, pertanto è necessario affrettare i tempi per essere pronti a rispondere. Parlando al Consiglio europeo a Bruxelles, ha chiesto agli alleati di concretizzare i «segnali positivi» finora offerti per sconfiggere Mosca e far tornare la pace in Europa. Standing ovation degli eurodeputati, mentre i leader si dividono. L’olandese Rutte ha parlato di «questioni da discutere», mentre il francese Macron ha frenato sugli aerei da combattimento. E Orban, premier dell’Ungheria, ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il Cremlino invece avverte che simili atteggiamenti rischiano di creare una «pericolosa escalation».
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Dalla Francia all’Italia, la risposta dell’Ue a Zelensky
«Ci stiamo difendendo contro la forza più antieuropea del mondo moderno», ha dichiarato Zelensky agli eurodeputati. «Stiamo difendendo noi stessi sul campo di battaglia, ma anche voi per un Europa unita». Oltre a una velocizzazione della fornitura di armi e munizioni per Kyiv, il presidente ucraino ha chiesto di inviare artiglieria pesante e nuovi mezzi per contrastare l’invasore russo. Carri armati moderni, missili a lungo raggio e jet da combattimento risulterebbero essenziali per poter difendere i confini del Paese. «Le prossime settimane saranno decisive per chiarire il nostro sostegno militare», ha dichiarato Charles Michel, presidente del Consiglio europeo. Immediata la risposta di tanti leader dei 27 Stati membri. «Ci lavorerò su», ha twittato il leader slovacco Eduard Heger.

Più cauto invece Mark Rutte che ha professato calma in quanto «ci sono molte questioni delicate da discutere fra pro e contro». Emmanuel Macron, che ha ospitato Zelensky anche all’Eliseo, ha poi detto che la Francia non invierà jet a Kyiv almeno nelle prossime settimane. «Non escludo nulla», ha detto il presidente francese. «Ma ciò non corrisponde alle necessità odierne». E l’Italia? Dopo le polemiche fra la premier Giorgia Meloni e Macron, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto al Corriere. «Non ci sono problemi con l’Ucraina, è già aperta la questione dello scudo anti-missile», ha detto nell’intervista. «Ne parleremo nelle prossime settimane».
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Il freno dell’Ungheria e la minaccia del Cremlino
Meno entusiasta Viktor Orban, che non si è unito ai suoi colleghi nell’applaudire Zelensky durante la foto di gruppo. Il premier dell’Ungheria in un post sui social ha poi confermato l’invio di aiuti umanitari a Kyiv, ma non quello di armi. «Siamo nel campo della pace», ha scritto il leader, auspicando un cessate il fuoco immediato. Intanto non poteva mancare la risposta della Russia. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, si è detto preoccupato per una potenziale escalation nelle prossime settimane a seguito delle azioni Ue. «Il confine tra impegno diretto e indiretto sta sparendo», ha detto, confermando tuttavia che gli obiettivi di Mosca non cambieranno.
