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Wargame

Sanremo 2023, così Zelensky cavalca il Festival amato dai russi

L’unica cosa che dovrebbe dispiacere dell’intervento di Zelensky all’Ariston è vedere uno showman come lui limitarsi, ancora una volta, a lanciare appelli disperati per aiuti. Anche se forse attraverso il festival, sempre che Putin continui a trasmetterlo, potrebbe arrivare al pubblico russo, storico amante della kermesse.

17 Gennaio 2023 17:54 Lia Celi
Sanremo 2023, Zelensky e il ritorno dei super ospiti internazionali

L’unica cosa che dovrebbe dispiacere, della partecipazione di Volodymyr Zelensky a Sanremo, è che la farà in veste di presidente dell’Ucraina e non di uomo di spettacolo. Chi l’ha ammirato come comico in Servo del popolo, la serie che ha cambiato la sua vita, e ha potuto farsi un’idea delle sue doti di intrattenitore dagli spezzoni degli sketch che interpretava alla tv ucraina con il suo gruppo, Kvartal 95, sa che lo showman Zelensky è bravo almeno quanto Fiorello, e forse come ballerino lo supera. E oggi che deve limitare le sue esibizioni ai collegamenti con questo o quell’evento in giro per il mondo, dall’apertura del Parlamento europeo alla notte degli Oscar, soffre nel vederlo sacrificato in un ruolo troppo grande e al tempo stesso troppo piccolo per un artista, costretto dalla Storia a soffocare la sua vitalità e la sua vena comica in una casacca militare per limitarsi ad appelli disperati, a denunce veementi e a immancabili richieste di armi e aiuti. Forse perfino lui, sotto sotto avrebbe preferito approdare sul palco dell’Ariston in carne e ossa, per rifare il vecchio sketch in cui faceva Putin e un altro comico impersonava la Crimea. E invece, ha annunciato Amadeus, ci manderà il solito video pre-registrato, «per evitare problemi di collegamento e collocarlo al momento giusto». Che sarà prima o dopo l’una di notte? Rimpiazzerà per una serata l’ospite straniero, voce così costosa che nelle ultime edizioni di Sanremo è stata ridotta praticamente all’osso? E in onore del presidente ucraino il palcoscenico verrà decorato di viole del pensiero gialle e blu?

Gli attacchi a Bruno Vespa, mediatore tra Zelensky e Amadeus

In attesa di scoprirlo, gli anti-zelenskiani (non chiamiamoli filoputiniani, se no si offendono) storcono il naso. I pacifisti hanno già promesso una manifestazione pacifica di preghiera intorno all’Ariston, il Fatto quotidiano ha chiamato «ruffiano» Bruno Vespa, che quando si è recato a Kyiv a intervistare Zelensky ha raccolto la sua richiesta di intervenire a Sanremo e ha creato il link con Amadeus: da tempo titolare della terza camera dello Stato, a quanto pare il patron di Porta a porta ora deborda in zona Farnesina. L’ex presidente Goloborodko di Servo del popolo non ha la puzza sotto il naso quando si tratta di mescolare spettacolo e politica. Oltretutto da un paio d’anni, e sicuramente dall’anno scorso dopo il boom dei Maneskin, la kermesse canora arcitaliana è diventata un’attrazione internazionale, e, va detto, non per riderci snobisticamente su, ma per apprezzare la professionalità di cantanti e musicisti pop che vi si esibiscono dal vivo, ormai una rarità a livello mondiale. Non basta: a meno che quest’anno Putin non abbia deciso altrimenti, il Festival viene trasmesso anche dalla tv russa. L’edizione 2022, celebrata pochi giorni prima dell’invasione dell’Ucraina, fu seguita con passione da un’audience che tuttavia continua a preferire sotto sotto Albano e Romina a Mahmood e Blanco. (La Russia, peraltro, ha un rapporto privilegiato con Sanremo fin dall’indomani della rivoluzione del 1917, quando la città dei fiori accolse una nutrita colonia di espatriati filozaristi, debitamente attenzionati da spie inviate da Lenin). Non è così assurdo pensare che Zelensky speri di poter raggiungere, attraverso il Festival, non solo i Paesi che sostengono l’Ucraina, ma anche un pubblico che solitamente per lui è off limits e al quale i media ufficiali da un anno dipingono il leader ucraino come un nazista debosciato. Una mossa cui, secondo Vespa, Zelensky pensava da un po’, e per realizzarla ha chiesto aiuto a un altro che di politica-spettacolo se ne intende anche più di lui.

Sanremo 2023, Zelensky e il ritorno dei super ospiti internazionali
Amadeus sul palco di Sanremo 2022 (Getty Images).

Quei versi delle canzoni in gara in cui il presidente ucraino potrebbe riconoscersi

Del resto che altro poteva fare Zelensky per infilarsi nella scaletta del Festival iscriversi all’Accademia di Sanremo e superare le selezioni di Sanremo giovani? Oppure proporre di duettare con uno dei Big? In effetti, a leggere i testi delle canzoni in gara, qualche verso in cui l’uomo di Kyiv potrebbe riconoscersi c’è. Il verso «Bocche piene di falsità che nutre il mondo, mani prive di dignità votate a Dio» della canzone di Anna Oxa diventerebbe una delicata allusione al patriarcato ortodosso russo asservito al Cremlino. «Amo l’alba perché spesso odio la vita mia», nel brano di Ultimo, diventerebbe la sofferta confessione di un uomo che dal 24 febbraio dorme due ore a notte in un bunker. Ma soprattutto, un passaggio di Terzo cuore di Leo Gassman può essere il bilancio di una carriera passata nel giro di pochi anni anni dai lustrini alle bombe: «Penso di avere talento nel trasformare le sfide in sfighe».

Tag:Crisi ucraina, Sanremo 2023
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