Zelensky: «Piena intesa con Meloni. Non parlo a Putin con la pistola puntata»

Debora Faravelli
25/10/2022

Il leader ucraino ha chiesto all'Italia nuovi sistemi di difesa antiaerea. La leader di Fdi ha ribadito il pieno sostegno a Kiev contro la Russia.

Zelensky: «Piena intesa con Meloni. Non parlo a Putin con la pistola puntata»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha concesso un’intervista al Corriere della Sera in cui ha commentato l’insediamento del governo Meloni, le recenti parole di Berlusconi su Putin, l’andamento del conflitto e la sua possibile risoluzione.

Volodymyr Zelensky su Meloni e Berlusconi

Per quanto riguarda il neo nato esecutivo, il leader ucraino ha affermato che per il momento può solo parlarne in modo positivo. Lo stesso ha reso noto di aver avuto una conversazione telefonica con la nuova premier che gli ha assicurato il suo pieno sostegno per l’Ucraina contro l’aggressione russa. «Giorgia Meloni è pienamente coinvolta nella discussione a Bruxelles per inviarci un pacchetto di nuovi aiuti militari, mi sembra tutto positivo», ha aggiunto. Al cronista che gli ha chiesto qualche dettaglio in merito al colloquio, Zelensky ha risposto che la leader di Fdi è stata diretta, personale e disponibile a migliorare ancora di più il livello delle relazioni bilaterali tra Italia e Ucraina. E ancora: «Abbiamo condiviso gli stessi concetti e non vedo come l’Italia possa diventare nel prossimo futuro il cavallo di Troia della Russia. L’ho invitata a Kiev e lei ha replicato che verrà».

Volodymyr Zelensky (Getty Images)

Quanto alle dichiarazioni del leader di Forza Italia, Zelensky ha sottolineato come abbia «persino utilizzato le stesse espressioni e la narrativa di Putin». Però, cosa che lo spaventa di meno, in quelle frasi non ha visto le opinioni personali di Berlusconi ma una ripetizione di quelle del presidente russo. E poi, «lo vota solo l’8 per cento degli italiani, e questa è la risposta confortante del vostro elettorato».

La guerra in Ucraina e la ricerca della pace

Dopo aver chiesto all’Italia sistemi di difesa antiaerea, si è spostato sull’andamento della guerra e sulla ricerca della pace: «Io ho sempre voluto parlare, ma non con la pistola puntata alla tempia. Sin dall’inizio non è stato un dialogo, ma una lunga serie di ultimatum imposti con la forza da Putin. I russi sostenevano che venivano a difendere chi parlava russo, ma in verità le violenze peggiori le hanno perpetuate a Kharkiv, Mariupol e nelle zone dove prevalevano la cultura e la lingua russe». Ha poi evidenziato che non è nelle sue mani di fermare la guerra: ciò che può fare è non perderla e combattere per difendersi.

Volodymyr Zelensky (Getty Images)

Osservando la situazione sul campo, ha continuato, i russi sembrano non volersi fermare. Mosca esige che Kiev riconosca la Crimea parte integrante della Russia e accetti l’annessione delle repubbliche cosiddette indipendenti di Lugansk e Donetsk; inoltre vuole tenersi Mariupol e tutta l’area lungo il Mare di Azov che hanno occupato. Condizioni che, ha evidenziato Zelensky, la società ucraina non può accettare e per questo la Russia insiste ad accusarlo di boicottare il dialogo. A chi gli ha chiesto infine come si arriverà alla pace, il presidente ha risposto isolando la Russia e battendola in battaglia. «La comunità internazionale, compresa la Cina, deve fare pressioni su Mosca», ha concluso.