Perché Zelensky ha fatto il parallelo tra Mariupol e Genova
Come la città sul mar d'Azov oggi, anche il capoluogo ligure durante la Seconda Guerra mondiale fu distrutto da bombardamenti navali e aerei.
Nel suo discorso in videocollegamento con Montecitorio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha citato Genova. «A Mariupol non c’è più niente, solo rovine», ha detto. «Immaginate la vostra Genova completamente bruciata, dove gli spari non smettono neppure un minuto. Immaginate da Genova la fuga di persone che scappano in pullman per stare al sicuro».
Mariupol e Genova, città di mare, hanno lo stesso numero di abitanti
Il parallelo tra le due città non è certo casuale. Sia Genova sia Mariupol sono città di mare, il mar Ligure e il mar d’Azov, con una popolazione numericamente simile: prima dell’invasione ucraina Mariupol contava meno di 500 mila abitanti, più o meno gli stessi del capoluogo ligure che oggi ne conta 560.688.

A Genova si registrarono 2 mila vittime civili, 120 mila i senza tetto
Oggi Mariupol è una città martire, da settimane sotto attacco. Una situazione che anche Genova – città Medaglia d’Oro al Valor Militare – purtroppo conosce bene. Per il suo porto e le sue industrie (a partire dall’Ansaldo e dalla Piaggio), tra il 1940 e il 1945 subì pesanti bombardamenti sia aerei sia dal mare (81 incursioni di cui 51 nel solo 1944). Ulteriori danni alle strutture portuali furono arrecati, negli ultimi giorni della guerra, dalle truppe tedesche che minarono e fecero saltare tratti della diga foranea, misero fuori uso i bacini di carenaggio e gli impianti meccanici, disseminarono 140 mine nel porto e affondarono decine di imbarcazioni di ogni tipo e dimensione. Il bilancio fu di 11 mila gli edifici distrutti (tra cui 70 chiese, 130 palazzi storici e i tre teatri: il Paganini, il Regina Margherita e il Politeama Genovese), 2 mila civili uccisi, 120 mila persone rimaste senza una casa già a fine 1943. La città ucraina, tra l’altro, è gemellata dagli Anni 90 con un’altra città ligure, Savona, e ospita un cinema che ne porta il nome.
Il sindaco Bucci: «Genova ha subito bombardamenti e non possiamo immaginare che si ripeta qualcosa di simile»
Dopo l’intervento di Zelensky il sindaco di Genova Marco Bucci ha commentato: «Genova ha già subìto bombardamenti, e molti, nella storia, durante la Seconda guerra mondiale è stato terribile e assolutamente non possiamo immaginare che si ripeta qualcosa di simile». Certamente, ha aggiunto, «non immaginiamo Genova bombardata, ma capisco quello che sente. Da un certo punto di vista possiamo considerare quasi un complimento il fatto che abbia citato noi, cerchiamo di vedere solo l’aspetto positivo e ribadiamo che la nostra città vuole solo la pace».
Toti: «Oggi c’è un popolo aggredito ed è quello ucraino e c’è uno Stato aggressore che è la Russia»
Anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha commentato il discorso del presidente ucraino. «È un’immagine brutale, nella sua semplicità, che rende bene l’idea di che cosa sta provando quella nazione, che mette i brividi e che fa riflettere», ha detto Toti. «Io credo che bene abbia fatto il Parlamento ad ascoltare Zelensky perché non ci possono essere infingimenti e nessuna sfumatura: oggi c’è un popolo aggredito ed è quello ucraino e c’è un governo e uno Stato aggressore che è quello della Russia».