Yogi sente caldo

Redazione
28/06/2021

Temperature elevate, precipitazioni nevose che hanno lasciato il posto alle piogge e pericolo costante di incendi. A Yellowstone è a rischio non solo la sopravvivenza delle specie animali, ma anche l'eruzione dei geyser.

Yogi sente caldo

Caldo torrido e, conseguente, siccità. Sono queste le minacce più gravi per Yellowstone, il più antico parco nazionale degli Stati Uniti d’America. Vegetazione e fauna, che comprende bisonti, alci e orsi grizzly, sono infatti minacciate dal surriscaldamento globale che non risparmia il lontano west.

Che succede a Yellowstone

A lanciare l’allarme è un rapporto stilato da ricercatori della Montana State University, dell’US Geological Survey e dell’Università del Wyoming, che analizza gli effetti della mutazione climatica, non solo all’interno del parco, ma anche nell’ecosistema Greater Yellowstone, una zona dieci volte più grande che circonda l’area naturale.

«Greater Yellowstone è apprezzata per le sue foreste, i fiumi, i pesci e la fauna selvatica», afferma in un comunicato Steve Hostetler, scienziato del Geological Survey e co-autore del rapporto. «La tendenza verso un clima caldo e secco probabilmente influenzerà gli ecosistemi della regione e le relative comunità dipendenti».

Yellowstone, temperature troppo alte

L’analisi, riportata dal Guardian, mostra come le temperature attuali siano fra le più alte registrate nel parco – nello stesso periodo di tempo – negli ultimi 800 mila anni. Dalla metà del secolo scorso, a Yellowstone si è riscontrato un graduale e costante innalzamento della colonnina di mercurio (circa 1 – 2° C), persino ad altitudini superiori ai 1500 metri. Questi cambiamenti però potrebbero essere ancora più marcati in futuro. I ricercatori affermano infatti che, secondo lo scenario attuale, la temperatura potrebbe aumentare di 5 – 10 gradi Fahrenhieit (ossia 2 – 5 gradi Celsius) entro la fine del secolo.

A Yellowstone la neve lascia il posto alla pioggia

Il caldo crescente ha inoltre causato una mutazione nelle precipitazioni, con la neve che sta man mano lasciando il posto alle piogge. Secondo i dati riportati nello studio, le nevicate annuali si sono ridotte di quasi 60 cm dal 1950 e si prevede che diminuiranno ulteriormente.

Ripercussioni anche sull’attività dei geyser, il più celebre e fotografato dei quali è l’Old Faithful, vecchio fedele per la sua sorprendente puntualità nelle eruzioni (una ogni 90-94 minuti). Come sottolineano gli esperti, la sua attività è già cessata a causa della siccità circa 800 anni fa, pertanto l’aumento della temperatura nell’ambiente circostante potrebbe portare nuovamente a un blocco delle eruzioni. Anche le foreste potrebbero svanire: in caso di eventuali incendi, gli alberi, che attualmente coprono l’80 per cento del parco, rischiano infatti di lasciare il posto alle praterie, poiché incapaci di riprendersi autonomamente.

 

Non solo Yellowstone, Joshua Tree a rischio

Yellowstone non è tuttavia l’unico parco nazionale americano a subire gli effetti della crisi climatica. Al Joshua Tree, in California, le temperature estreme minacciano la flora in via di estinzione che dà il nome al parco. Alcune analisi riportano come la siccità e gli incendi potrebbero portare l’area a perdere l’80 per cento dei suoi famosi alberi entro il 2070. Nel Glacier National Park nel Montana, invece, il numero di ghiacciai è sceso da 150 a 26, con gli scienziati che prevedono che i rimanenti si scioglieranno entro la fine di questo secolo.

Cathy Whitlock, co-autrice del rapporto, afferma che occorre un intervento repentino, altrimenti il danno potrebbe divenire irreparabile. «La nostra valutazione scientifica ha lo scopo di fornire informazioni sulle condizioni passate, presenti e future nella Greater Yellowstone Area, in modo da pianificare le prossime azioni in tempo», ha affermato la Whitlock.