La sfida tra Svizzera-Serbia del Mondiale in Qatar non è stata una semplice partita tra nazionali ma come al solito si è trasformata in bufera. Infatti, negli svizzeri militano diversi calciatori di origini kosovare, come Granit Xhaka, che a causa di un suo gesto ha fatto scoppiare una bufera in campo. Ad ogni modo, già prima del match lo spogliatoio serbo aveva scatenato la bufera, per una bandiera anti-Kosovo affissa alla parete.

Il gesto di Granit Xhaka che ha scatenato la bufera
Granit Xhaka avrebbe rivolto diversi insulti alla panchina della Serbia con toni accesissimi, arrivando persino a compiere il folle gestaccio della stretta dei gioielli di famiglia. Tale gesto era indirizzato, molto probabilmente, a Predrag Rajkovic, protagonista dello scandalo gossip che ha coinvolto il portiere della nazionale e l’attaccante della Juventus Dusan Vlahovic, gossip che poi è stato smentito da tutti gli altri calciatori serbi.
Ad ogni modo, questo gesto del centrocampista Xhaka potrebbe portare a una penalizzazione e alla sua esclusione dagli ottavi di finale. Difatti, da tempo la FIFA si è mostrata assolutamente contraria verso atteggiamenti di questo tipo e provocazioni a sfondo politico.

La spiegazione per la maglietta indossata
Dopo la vittoria, Xhaka ha indossato una maglia dedicata a un certo «Jashari» e molti hanno visto anche questo gesto come un segnale politico. Infatti, secondo alcuni la dedica era rivolta ad Adem Jashari, un defunto fondatore dell’Esercito di liberazione del Kosovo, gruppo separatista albanese che ha lottato per l’indipendenza dall’ex Jugoslavia.
Ad ogni modo, il calciatore ha spiegato il motivo per il quale ha indossato la maglietta: «La maglia è per Ardon Jashari (un calciatore centrocampista che milita nel Lucerna, ndr.). Non c’è alcun messaggio politico, lui fa parte della nostra squadra e passiamo molto tempo insieme. Gli ho detto che se avessimo vinto avrei indossato la sua maglietta».