La decisione verrà ufficializzata la settimana prossima alla presentazione del torneo londinese, secondo Slam della stagione: i tennisti russi e bielorussi saranno esclusi da Wimbledon, con il divieto esteso inoltre agli altri tornei sui prati britannici. Lo riporta il New York Times, confermando l’indiscrezione che circolava da qualche tempo. Classifica Atp e Wta alla mano, si tratta di una decisione clamorosa. Immediata la reazione del Cremlino, che ha definito «inaccettabile» il paventato divieto.

Tennisti russi e bielorussi, chi mancherà a Wimbledon
Non potrà parteciperà dunque al torneo di Wimbledon Daniil Medvedev, attuale numero 2 del ranking Atp, già in fortissimo dubbio per il Roland Garros (22 maggio-5 giugno), visto che si è appena sottoposto a un intervento chirurgico per la rimozione di un’ernia. Medvedev non si è mai schierato contro l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, limitandosi a dire di «essere per la pace in tutto il mondo». L’attacco voluto da Vladimir Putin costerà l’erba di Wimbledon anche a Andrey Rublev, numero 8 al mondo, che invece aveva preso le distanze, a parole e anche vincendo il doppio a Marsiglia in coppia con l’ucraino Denys Molchanov. Tra gli uomini, oltre a Medvedev e Rublev, saranno colpiti dal divieto tennisti come Karen Khachanov (26esimo del ranking Atp) e Aslan Karatsev (33esimo). Tra le donne, niente Wimbledon per le bielorusse Aryna Sabalenka (sesta nel ranking Wta) e Victoria Azarenka (17esima), così come per le russe Anastasia Pavlyuchenkova (15esima), Daria Kasatkina (23esima) e Veronika Kudermetova (28esima).

Tennisti russi e bielorussi, per adesso “salvo” il Roland Garros
Wimbledon, terzo Slam dell’anno in ordine cronologico, si disputerà in estate, precisamente dal 27 giugno e il 10 luglio. Inizierà a circa venti giorni di distanza dalla fine del Roland Garros: il torneo parigino al momento non ha preso alcuna posizione nei confronti dei giocatori russi e bielorussi. Per Wimbledon si era parlato della possibilità di far firmare ai tennisti una scrittura privata in cui si impegnavano a non fare nessun tipo di dichiarazione in favore della Russia, ma per timore di ritorsioni da parte del Cremlino alla fine gli organizzatori, come spiega il Times, hanno preferito rendere off-limits i campi dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club, così come gli altri tornei britannici della stagione sull’erba, compreso il Queen’s.