Wimbledon è alle porte. Lunedì prossimo, 27 giugno, l’All England Club di Londra aprirà le porte ai grandi campioni del tennis per la 135esima edizione. Il più importante torneo Slam della stagione si aprirà, come da tradizione, con il campione in carica Novak Djokovic, che la scorsa estate ha battuto il nostro Matteo Berrettini. Il tennista romano tenterà nuovamente la scalata verso la finale, dove potrebbe ancora una volta incrociare le racchette con il serbo. Occhio anche a Rafael Nadal, testa di serie numero 2 della competizione, che punta al Grand Slam dopo aver già portato a casa Australian Open e Roland Garros. Ai nastri di partenza anche Jannick Sinner, atteso da un difficile primo turno contro Stan Wawrinka.
100 years of history. Ready for new chapters.
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— Wimbledon (@Wimbledon) June 6, 2022
Assenti Roger Federer, ancora out per problemi fisici così come Alexander Zverev, uscito claudicante dalla terra di Parigi durante la semifinale. Mancheranno anche i tennisti russi e bielorussi, estromessi dagli organizzatori per la guerra in Ucraina. Per questo motivo, Atp e Wta hanno deciso di non assegnare punti ai giocatori nella classifica generale. Per quanto riguarda il tabellone femminile, occhi puntati sulla numero 1 del mondo Iga Swiatek, capace di inanellare un’incredibile serie vincente di 35 successi, record storico. Ci sarà anche Serena Williams, 7 volte vincitrice del torneo, mentre per l’Italia grandi speranze in Camila Giorgi. Ecco però qualche curiosità sul torneo più prestigioso del tennis.
Wimbledon, 5 curiosità sul torneo britannico di tennis che inizierà il 27 giugno
1. Wimbledon, perché i tennisti giocano sempre con le uniformi bianche
Il torneo di Wimbledon è l’unico che impone ai giocatori un rigoroso dress code bianco. Nessun atleta può infatti indossare abiti sgargianti o neri, pena una multa salata. Ne sanno qualcosa Roger Federer e Serena Williams che, in alcune loro partecipazioni, hanno dovuto cambiare outfit. Il campione svizzero nel 2013 dovette sostituire le scarpe poiché la suola arancione violava il regolamento. Perché un codice così rigido? L’idea risale alla fondazione del torneo a fine Ottocento, quando si decise che il sudore sulle magliette dei giocatori fosse indecoroso da vedere per il pubblico. E le palline? Inizialmente erano bianche, ma divennero gialle per ragioni televisive: in assenza di colori, infatti, erano difficili da vedere sullo schermo.

2. Wimbledon, i tennisti più vincenti nella storia del torneo
Il più antico e prestigioso torneo di tennis vanta un albo d’oro eccezionale, dove figurano i più grandi atleti. Vincere Wimbledon, oltre che portare nelle casse del campione quasi 2 milioni di sterline, consente anche di inserire il proprio nome fra le stelle di questo sport. In campo maschile, il re è Roger Federer con otto trionfi, il primo nel 2003 e l’ultimo nel 2017, a 35 anni. Seguono a quota sette William Renshaw e Pete Sampras, mentre Novak Djokovic con la vittoria dello scorso anno si è portato a quota sei. In campo femminile la regina indiscussa è Martina Navratilova, capace di imporsi nove volte. Insegue Helen Willis Moody con otto, davanti Serena Williams e Stefi Graff con sette.

3. Wimbledon, i migliori traguardi degli italiani
Tutti gli appassionati di tennis hanno ancora in mente la finale di Matteo Berrettini del 2021, quando perse contro Djokovic dopo quattro set intensi. Il romano è però ad oggi l’unico italiano ad aver raggiunto l’ultimo atto sull’erba di Londra. Prima di lui, nel 1960, Nicola Pietrangeli era arrivato in semifinale dove perse per mano della leggenda Rod Laver. Tre altri atleti avevano invece calcato l’erba del campo centrale nei quarti di finale: furono Uberto De Morpurgo nel 1928, Adriano Panatta nel 1979 e Davide Sanguinetti nel 1998.

4. Wimbledon, la prima sede e il primo storico torneo del 1877
Il torneo di tennis prende il nome dal quartiere londinese che lo ospita. Attualmente si gioca a Church Road, ma i primi storici match ebbero luogo a Worple Road nel 1877, quando giocarono solo atleti maschili. Vinse l’inglese Spencer Gore, che superò il connazionale William Marshall per tre set a zero. Le donne dovettero invece aspettare altri sette anni quando, nel 1884, prese forma il primo tabellone. In finale si affrontarono due sorelle, Maud e Lilian Watson, con la vittoria della prima per 6-8, 6-3, 6-3. Un preludio a quanto sarebbe successo nel 2002, quando si affrontarono Venus e Serena Williams. Le due si incrociarono in finale anche l’anno successivo, nel 2008 e nel 2009. Tre le vittorie di Serena, una sola di Venus.

5. Wimbledon, i record e i numeri più incredibili della competizione
Tanti anche i record curiosi della manifestazione britannica. Nel 2010, Wimbledon ospitò la partita più lunga di sempre. John Isner e Nicolas Mahut rimasero in campo per tre giorni, giocando un totale di 11 ore e cinque minuti, di cui otto ore e 11 minuti solo per il set finale. Vinse l’americano per 70-68 al quinto set, dopo 980 punti complessivi. Isner detiene anche il record di ace in un’edizione, ben 214, di cui 113 solo contro Mahut. E per quanto riguarda la coppa? I tennisti non portano a casa l’originale che sollevano in campo, bensì una replica più piccola di circa tre quarti. Per gli uomini si tratta di un trofeo di 49 centimetri per 19 di diametro, mentre le donne ricevono un piatto d’argento decorato con figure mitologiche. Come dimenticare infine le iconiche fragole: durante le due settimane del torneo se ne consumano circa 27 tonnellate.
