WhatsApp, Instagram e Facebook down: che succede ai social network

Redazione
04/10/2021

In molti Paesi del mondo si segnalano disservizi per l'app di messaggistica WhatsApp Instagram e Facebook. Su Twitter vola l'hashtag #whatsappdown. Disagi anche per i clienti Vodafone e Tim.

WhatsApp, Instagram e Facebook down: che succede ai social network

L’app di messaggistica e i social network WhatsApp, Instagram e Facebook – tutti di proprietà di Facebook – sono down in molti Paesi, mentre su Twitter decollano gli hashtag #WhatsAppdown, #InstagramDown e FacebookDown. Il sito downdetector ha segnalato un’impennata di segnalazioni, di disservizi e problemi da parte degli utenti a partire dalle 17 e 30 del 4 ottobre per quanto riguarda WhatsApp e a seguire Instagram e Facebook. L’ultimo blocco dei tre social di Facebook si era registrato nel 2019. Impossibile quindi aggiornare la home di Facebook – dove in alcuni casi appare la frase «Sorry, something went wrong» – come il feed del social dedicato alla condivisione delle fotografie. Stessa identica sorte per l’app di messaggistica.

Facebook, Instagram e WhatsApp in down: sconosciute le cause

Ancora da capire le cause del disagio in quanto dal colosso di Menlo Park non è arrivata alcuna spiegazione. Un problema che riguarda l’Italia, con particolare riferimento alle zone intorno a Milano e Roma (dove è in corso lo sfoglio elettorale delle amministrative 2021), ma anche l’estero. Problemi sono stati segnalati pure in Francia, Germania, Belgio, Turchia e Israele. Non è tutto perché in tutta Italia si riscontrerebbero disagi indipendenti dai Social network, ma legati agli operatori telefonici Vodafone e Tim.

Facebook, Instagram e WhatsApp in down: ironia su Twitter

Accanto alle lamentele, il web, come sempre si distingue per la grande ironia. Su Twitter, spopolano i meme, dai richiami a un ritorno all’età della pietra, a quello del ragazzo che, mano nella mano con la fidanzata, si gira per guardare un’altra donna. Questa, chiaramente, al posto della testa ha il logo di Twitter. C’è anche chi, invece, propone un trasferimento di massa su Telegram. E saranno in molti, con ogni probabilità a raccoglierne l’invito.