La storia di Well Rimo, pittore originario della Costa d’Avorio, è a dir poco incredibile. Dopo essere sbarcato nel suo paese d’elezione, la Francia, come migrante disperato al bordo di un barcone, l’uomo è riuscito piano piano, grazie al suo estro artistico, a diventare uno dei pittori più ricercati del momento, capace di vendere le sue opere a prezzi esorbitanti.
Chi è Well Rimo
A raccontare cosa ha dovuto passare prima della definitiva consacrazione avvenuta negli ultimi anni è stato il diretto interessato che, nelle scorse ore, ha concesso un’esclusiva intervista al quotidiano francese Le Parisien. Ecco dunque che il pittore ha rivelato come è avvenuto il suo arrivo rocambolesco in Francia, a partire dalle coste del Marocco: «Una notte, sulla costa marocchina, mi hanno praticamente buttato dentro un’imbarcazione. Non sapevo nemmeno dove stavo andando, dove mi stavano mandando»
Alle spalle, l’uomo ha una formazione di tutto rispetto. Rimo si è infatti formato presso l’Istituto di Belle Arti di Abidjan dov’era stato iscritto in gran segreto da parte della sorella maggiore. Dopo aver studiato e affinato le sue capacità tecniche, però, è stato costretto a lasciare per sempre il suo paese d’origine, intraprendendo una rischiosa tratta migratoria di quasi 8 mila chilometri, attraversando Algeria e Marocco per poi sbarcare sulle coste spagnoli e, successivamente, su quelle francesi. Di quel periodo, particolarmente difficile, Rimo conserva però anche dei ricordi positivi. Ad esempio, l’artista ha sottolineato quanto la Croce Rossa locale e l’allora sindaco di Saint Georges d’Orques gli fossero stati vicini.
Una nuova vita in Francia da artista affermato
Oggi la vita di Rimo è completamente cambiata. Dopo essere riuscito a stabilirsi a Montpellier, l’artista si è costruito quadro dopo quadro un seguito incredibile, a tal punto che i suoi ultimi dipinti, Crécoua e I figli della Strada, sono stati battuti ad un’asta dov’erano presenti anche opere di Picasso e Cocteau a oltre 10 mila euro. C’è, addirittura, chi pensa che si tratti del nuovo Basquiat (al quale ha tra l’altro ammesso di essersi spesso ispirato in passato).