L’Etna è sveglio, attivo e continua la fase eruttiva iniziata il 13 dicembre 2020. Una imponente colonna di fumo e gas alta più di 9 chilometri ha dato il via al cinquantanovesimo fenomeno parossistico della fase in corso.
Etna in eruzione: cosa sta succedendo
Protagonista, ancora una volta, è il Cratere di Sud-Est scenario di lunga serie di eruzioni che si susseguono dalla fine dell’anno scorso. La colonna di fumo è così alta che si vede con evidenza dal Siracusano e dal Messinese.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha fatto sapere che «l’attività stromboliana in corso al Cratere di Sud-Est è gradualmente passata a fontana di lava. La nube eruttiva prodotta da questa attività ha raggiunto una quota di circa 9mila metri. Due comuni e una frazione sono al momento coinvolti dalla nuova attività vulcanica»
Il trabocco lavico fuoriesce dal cono del Cratere di Sud-Est e si dirige in direzione sud-ovest.
Etna in eruzione: da dove esce la lava
L’ampiezza media del tremore vulcanico continua ad aumentare facendo presagire l’avvio di una fase eruttiva intensa. Secondo Osservatorio Etneo il centro delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato nell’area del Cratere di Sud-Est ad una elevazione di circa 2.900-3.000 m sul livello del mare.
Dalle ore 08:55, contestualmente alla ripresa dell’attività stromboliana, si registra l’inizio di attività infrasonica. L’Ingv ha emesso un allerta per il volo (Vona) di colore ‘rosso’, ma l’attuale attività dell’Etna non impatta sull’operatività dell’aeroporto internazionale di Catania.
Etna in eruzione: i comuni coinvolti
Le ricadute di cenere hanno riguardato il comune di Milo nord, la frazione di Fornazzo e il comune di Sant’Alfio direttrice mare ormai messi in ginocchio dall’emergenza cenere. I fondi per le pulizie straordinarie sono finiti e la pioggia di cenere e lapilli compromette i raccolti, la vegetazione, il decoro urbano e le casi.
Osservatorio Etneo continua ad oggiornare il merito alla situazione del vulcano siciliano e nel bollettino scrive: «L’ampiezza media del tremore vulcanico e l’attività infrasonica mostrano valori in incremento. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato nell’area del Cratere di Sud-Est a una elevazione di circa 2.900-3mila metri sul livello del mare.
I dati della rete GNSS non mostrano variazioni significative. Le stazioni clinometriche mostrano deboli variazioni. Le variazioni maggiori, dell’ordine di 0.8 microradianti, sono osservate alla stazione sommitale di Cratere del Piano».