Mentre alle Canarie continua l’eruzione del Cumbre Vieja, che sta facendo gravi danni sull’isola di La Palma, a Vulcano è scattata l’allerta gialla a causa di fumi, tremori nella parte sommitale e gas anomali sprigionati dal cratere, che si è risvegliato improvvisamente dopo 133 anni. Potenziate le attività di monitoraggio e sorveglianza, dunque: a stabilirlo la Protezione Civile, con il parere concorde della commissione per la prevenzione dei grandi rischi.
Vulcano, le rassicurazioni della Protezione Civile
L’isola siciliana presente sempre una situazione diffusa di rischio per la popolazione, legata alla presenza di fumarole ricche in gas e con temperature elevate, ma già da diversi giorni l’attività del cratere di Vulcano stava cambiando: se n’erano accorti gli abitanti dell’isola nell’arcipelago delle Eolie, che con un po’ di preoccupazione avevano notato insolite nubi di fumo uscire dal cratere. «I valori sono fuori norma solamente nella parte sommitale», ha riferito il sindaco di Lipari Marco Giorgianni in una diretta su Facebook, tranquillizzando gli abitanti. «Oggi possiamo contare su sistemi di monitoraggio e sorveglianza che ci consentono di seguire con grande attenzione l’evoluzione dell’attività dei nostri vulcani attivi», ha spiegato Fabrizio Curcio, capo del dipartimento della Protezione Civile: «Con il livello di allerta giallo, a cui possono seguire l’arancione e il rosso, oppure il rientro al verde, è molto importante che ci sia una piena consapevolezza del rischio, senza allarmismi, ma con grande responsabilità da parte di tutti».
Vulcano, tra eruzioni esplosive e effusive
Alle 2.49 della notte del 2 ottobre, nella zona delle Eolie è stato avvertito un terremoto di magnitudo 2.7. Il livello di attenzione resta alto, ma senza allarmismi. Solo la giusta informazione alla popolazione residente sull’isola, oltre che ai turisti con specifico riferimento all’innalzamento del livello di rischio. L’ultima eruzione di Vulcano è avvenuta fra il 2 agosto 1888 e il 22 marzo 1890: l’evento, caratterizzato da distinte esplosioni molto forti, con l’emissione di bombe di lava e nuvole di gas cariche di ceneri, ha portato all’introduzione del termine «vulcaniana» per definire questo tipo di eruzione. Da allora il Vulcano della Fossa (sull’isola ce n’è anche un altro, Vulcanello) non ha mai cessato di dare prova della propria attività, tra fumarole, getti di vapore e presenza di fanghi sulfurei. La più recente attività effusiva di Vulcano risale invece 1739 con la colata di ossidiana delle Pietre Cotte (che caratterizza il versante nord), arrivata al termine di un ciclo eruttivo iniziato dodici anni prima. La parola vulcano, usata per le montagne geologicamente attive, deriva dal nome di questa montagna e dell’isola, che a loro volta devono il loro nome al dio romano del fuoco, Vulcano (per i greci Efesto), il quale proprio qui secondo la mitologia classica aveva le sue fucine.