Il voto degli italiani all’estero torna prepotentemente in agenda dopo la caduta del Governo Draghi. Come funziona? I cittadini italiani residenti all’estero sono iscritti in liste elettorali presso le ambasciate italiane sul territorio. Tutti questi voti – per motivi di conteggio – vanno a finire nella circoscrizione Estero. In particolare, la rappresentanza per i cittadini italiani residenti ovunque nel mondo è di 18 parlamentari, 12 deputati e 6 senatori. Ci sono due soluzioni valide per il Ministero dell’Interno.
Voto degli italiani all’estero per corrispondenza
La circoscrizione Estero è divisa in ripartizioni, in base alla residenza del cittadino italiano. In particolare, le ripartizioni sono:
- Europa. Inclue Turchia e Russia.
- Asia.
- Africa.
- Oceania e Antartide.
- America Meridionale.
- America Settentrionale e Centrale.
Per esercitare il diritto di voto, i cittadini italiani non iscritti presso l’ambasciata o il consolato possono procedere in sede per richiedere di essere inseriti nelle liste elettorali. Una volta iscritti, si riceve una lettera con una seconda busta precompilata e la scheda elettorale. Il cittadino vota da casa e inserisce la scheda con il voto nella seconda busta preaffrancata. Tutte le buste arrivano poi al Ministero dell’Interno per il conteggio.
La comunicazione al Consolato
Chi non è iscritto alle liste elettorali può anche votare in Italia, ma deve darne prima comunicazione al Consolato. La comunicazione va inviata entro il 31 dicembre dell’anno precedente alla scadenza della legislatura. In questo caso, la persona dovrà recarsi in Italia, presso il comune di provenienza e il Consolato avrò il compito di assegnargli una sezione. In questo modo, è possibile esprimere il proprio diritto di voto anche tornando in Italia. È importante ricordare che non in tutti gli Stati è possibile votare dall’estero.
Infatti, dove non ci sono accordi o non ci sono le “condizioni di eguaglianza, di libertà e di segretezza, oppure in Stati la cui situazione politica o sociale non garantisce, anche temporaneamente, l’esercizio del diritto di voto” – come si legge dalla pagina ufficiale dedicata del Ministero dell’Interno – non è possibile procedere con la votazione per corrispondenza. In questi casi, si deve necessariamente tornare in Italia e si deve aver fornito già la comunicazione preventiva per poter esercitare il proprio diritto di voto.