Voto ai fuorisede, il Consiglio nazionale giovani: “Ci sono tempi per una soluzione”

Virginia Cataldi
03/08/2022

Per le elezioni politiche del 25 settembre è a rischio il voto di 5 milioni di fuorisede, tra lavoratori e studenti, ma c'è una soluzione.

Voto ai fuorisede, il Consiglio nazionale giovani: “Ci sono tempi per una soluzione”

Per le elezioni politiche del 25 settembre è a rischio il voto di 5 milioni di studenti e lavoratori fuorisede, ma c’è una soluzione. Il Presidente del Consiglio nazionale dei giovani, Maria Cristina Pisani, ha lanciato un appello per consentire che tutti vadano alle urne.

Voto ai fuorisede: “ci sono i tempi per una soluzione”

Circa cinque milioni di persone fuorisede, tra studenti e lavoratori, potrebbero rinunciare al voto perché distanti dal proprio luogo di residenza. Sulla questione è intervenuta Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio nazionale dei giovani. L’organo consultivo, allarmato dalla concreta possibilità  e in mancanza di una legge ad hoc per tutelare i fuorisede, ha lanciato un appello. “Ci sono ancora i tempi per trovare una soluzione prima del voto del 25 settembre che consenta ai nostri ragazzi fuorisede di esprimere la propria preferenza politica”.

Per le elezioni politiche del 25 settembre è a rischio il voto di 5 milioni di fuorisede, tra lavoratori e studenti, ma c'è una soluzione.
Buca delle lettere (Pexels)

Come riferisce Pisani, l’Italia è il Paese con il minor numero di modalità alternative per votare, rispetto ad altri Stati dell’Unione Europea e anche oltreoceano. “In tutto il mondo diversi Paesi, tra cui Stati Uniti, Francia e Germania hanno adottato valide alternative per facilitare la partecipazione elettorale”. “È il caso, ad esempio, del voto per corrispondenza garantito ad un’ampia categoria di elettori. Questi non possono esprimere il proprio voto nel comune di residenza”.  Nel nostro Paese, invece, la mancanza di alternative è “tra le principali cause dell’astensionismo involontario che porta troppi ragazzi e ragazze a non partecipare al voto per motivi indipendenti dalle proprie scelte”.

Il rispetto del “diritto di voto è una forma di espressione democratica”

“Per quanto la crisi di governo fosse per tutti inaspettata, è in ogni caso inaccettabile che si sia arrivati, ancora una volta, alla vigilia delle elezioni politiche senza aver introdotto norme chiare a tutela dell’esercizio del voto per circa cinque milioni di fuorisede”, ha continuato il Consiglio. “È una situazione paradossale se consideriamo che è, invece, garantito da tempo il voto degli italiani all’estero per corrispondenza.”

Per le elezioni politiche del 25 settembre è a rischio il voto di 5 milioni di fuorisede, tra lavoratori e studenti, ma c'è una soluzione.
Studenti universitari (Pexels)

Pisani ha poi aggiunto come di seguito. “In Parlamento sono ferme ben sei proposte di legge. Nonostante la bassa affluenza ai referendum sulla giustizia o alle elezioni comunali dello scorso 12 giugno, ancora nulla è stato fatto per tutti coloro che, incontrando ostacoli economici e logistici, soprattutto di studio o lavorativi, rischiano di non poter esercitare un diritto fondamentale. Il diritto di voto è, infatti, uno strumento di esercizio di libertà individuale e una delle massime forme d’espressione democratica”.

“Riteniamo, tuttavia, ci siano ancora i tempi per individuare una soluzione prima del 25 settembre che consenta ai nostri ragazzi di dare voce alle loro idee. Non sono più sufficienti slogan da campagna elettorale per individuare soluzioni presenti. È necessario scongiurare il rischio di escludere ancora una volta più del dieci per cento dei cittadini elettori.”