“Per quanto la crisi di governo fosse per tutti inaspettata, è in ogni caso inaccettabile che si sia arrivati, ancora una volta, alla vigilia delle elezioni politiche senza aver introdotto norme chiare a tutela dell’esercizio del voto per circa cinque milioni di fuorisede”, ha continuato il Consiglio. “È una situazione paradossale se consideriamo che è, invece, garantito da tempo il voto degli italiani all’estero per corrispondenza.”
Pisani ha poi aggiunto come di seguito. “In Parlamento sono ferme ben sei proposte di legge. Nonostante la bassa affluenza ai referendum sulla giustizia o alle elezioni comunali dello scorso 12 giugno, ancora nulla è stato fatto per tutti coloro che, incontrando ostacoli economici e logistici, soprattutto di studio o lavorativi, rischiano di non poter esercitare un diritto fondamentale. Il diritto di voto è, infatti, uno strumento di esercizio di libertà individuale e una delle massime forme d’espressione democratica”.
“Riteniamo, tuttavia, ci siano ancora i tempi per individuare una soluzione prima del 25 settembre che consenta ai nostri ragazzi di dare voce alle loro idee. Non sono più sufficienti slogan da campagna elettorale per individuare soluzioni presenti. È necessario scongiurare il rischio di escludere ancora una volta più del dieci per cento dei cittadini elettori.”