Le vongole sono introvabili e costose. A dirlo sono i dati di Cia-Agricoltori Italiani, che ha denunciato un prezzo di 15 euro al chilo per questi mitili al mercato dell’ingrosso. Di conseguenza, i costi cadono fino al cliente finale che ne chiede un piatto al ristorante oppure le cerca nelle pescherie.
Vongole introvabili e costose: da cosa dipende
Il costo al dettaglio può arrivare fino a 20 euro (+40% rispetto al 2021), un rincaro che dipende da diversi fattori. Il primo riguarda i cambiamenti climatici poiché le temperature rendono difficilissimo coltivare questo mollusco in allevamento come si è sempre fatto. Gli effetti della siccità, con la mancanza di acqua per garantire il ricambio idrico e l’aumento della salinità lungo la costa Adriatica, hanno causato una perdita del 20% della produzione di vongole e cozze negli impianti di acquacoltura del delta del Po.
Sempre il troppo caldo ha avuto come conseguenza una moria di questi animali, poiché la temperatura troppo elevata dell’acqua accelera i processi di decomposizione delle sostanze organiche consumando ossigeno sui fondali che diventano invivibili per i molluschi.
La mission impossible e tutti i costi legati allo smaltimento degli animali non adatti al commercio porta così a un aumento dei costi di produzione e ad un rincaro poi al cliente finale. All’Esselunga mezzo chilo è arrivato a costare 12,85 euro (e per le cozze non va certamente meglio). Anche acquistando online i prezzi rimangono pressoché invariati: su piattaforme come Cortilia mezzo chilo di vongole veraci costa al cliente 12,99 euro. Gli operatori del comparto a rischio sono circa 1.500 in Italia, per un totale di oltre 95 mila tonnellate all’anno di prodotto.
Problemi anche per il pesce fresco
