Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Mondo
Wargame

Zelensky, eroe per necessità: tra propaganda e dipendenza dagli Usa

Dell’incontro tra Zelensky e Biden il non detto supera le frasi di rito. L’ingresso di Kyiv nella Nato passa sottotono. Così come le rivendicazioni sulla Crimea non appoggiate dagli Usa che vogliono evitare lo scontro diretto con la Russia. La verità è che come sempre il destino dell’Ucraina dipende dalla partita tra Washington e Mosca.

22 Dicembre 2022 18:15 Stefano Grazioli
Zelensky, eroe per necessità: tra propaganda e dipendenza dagli Usa

Il 2022 di Volodymr Zelensky si è concluso con la trasferta negli Stati Uniti, prima visita al di fuori dell’Ucraina dall’inizio della guerra. Standing ovation al Congresso e colloqui riservati con Joe Biden, incassati altri miliardi di aiuti economici e armi, in realtà comunque già concordati. In sostanza niente di nuovo sul fronte dell’alleanza anti-russa che lega Kyiv e Washington e su come potrà svilupparsi il conflitto nei prossimi mesi o anni. Da ciò che è stato reso pubblico nell’incontro tra i due capi di Stato, che negli ultimi mesi sono stati segnati da qualche incomprensione, a partire dalla vicenda del missile ucraino finito in Polonia che Zelensky ha sostenuto essere russo persino dopo che Biden e la Nato avevano confermato che si trattava di un incidente targato Kyiv, non è trapelato nulla di concreto. Come è normale che sia.

Zelensky, eroe per necessità: tra propaganda e dipendenza dagli Usa
Zelensky al Congresso (Getty Images).

Gli Usa non vogliono lo scontro diretto con la Russia

Come spesso accade, però, è sempre più importante ciò che non è stato detto, soprattutto per il futuro di una guerra di cui per ora non solo non si vedono né vinti né vincitori ma nemmeno la fine. Ma prima o poi tutte le guerre terminano, fra tregue, brevi e lunghi congelamenti, accordi temporanei e di pace duratura. La soluzione della crisi ucraina, vero e proprio duello tra Russia e Occidente che non per caso si combatte nell’ex repubblica sovietica che da oltre 15 anni è al centro dello scontro geopolitico, passa tra Washington e Mosca. E passa attraverso la costruzione di nuovi equilibri in Europa e in Ucraina. Significativo da questo punto di vista che Zelensky, sia con Biden alla Casa Bianca così come negli ultimi mesi da Kyiv, abbia abbandonato la questione dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Con l’invasione russa a febbraio il presidente aveva richiesto a gran voce l’entrata nell’Alleanza atlantica, ma oltre le classiche risposte anche da parte del segretario generale Jens Stoltenberg sulla politica delle porte aperte per tutti, ha trovato in realtà dei muri. Gli Usa, e la cosa è stata ribadita durante la visita di Zelensky a Washington, non vogliono il confronto diretto con la Russia, anche se da Mosca lo considerano di fatto già in corso. L’aver marginalizzato il tema, anche a livello mediatico, può essere però considerato un segnale che la Realpolitik avrà alla fine maggior spazio della retorica. Stesso dicasi per il destino della Crimea, che Zelensky continua a indicare come obiettivo da riconquistare per poi avviare eventuali trattative: gli Stati Uniti si sono dimostrati sempre cauti e lo stesso capo di Stato maggiore al Pentagono Mark Milley ha parlato chiaramente di basse probabilità che ciò possa accadere. E difatti anche questo punto specifico sta sparendo lentamente dall’agenda occidentale, mentre a Kyiv continua a essere un elemento centrale della comunicazione e della propaganda.

Zelensky, eroe per necessità: tra propaganda e dipendenza dagli Usa
Joe Biden e Volodymyr Zelensky nello studio ovale (Getty Images).

La politica ucraina è sempre stata eteroguidata

Se il presidente ucraino è diventato tra i toni trionfali della narrazione occidentale il difensore della democrazia, non solo ucraina, contro l’aggressione russa (non a caso è stato nominato persona dell’anno dal Time) non bisogna dimenticare che l’intera vicenda consta di più fasi di cui quella del conflitto, iniziato nel 2014 e allargatosi nel 2022, è solo quella centrale. Ci sono le varie tappe prima della guerra e ci saranno soprattutto quelle dopo il suo congelamento e la sua fine: Zelensky è il protagonista in Ucraina oggi, come prima lo sono stati i vari Victor Yushchenko, Victor Yanukovich e Petro Poroshenko, ognuno responsabile a suo modo di aver guidato il Paese lasciandosi imporre la linea nella politica estera dagli uni o dagli altri, cioè o dai russi o dagli americani. Nonostante l’immagine di salvatore della patria, che gli calza a pennello per doti naturali che per esempio Yanukovich non avrebbe mai potuto sfoggiare, e nella quale è oltretutto imprigionato, Volodymyr Zelensky dipende e dipenderà sempre per quelli che saranno gli sviluppi sul prosieguo della guerra e sul processo di pacificazione, dagli Stati Uniti che tengono il cordone degli aiuti finanziari e militari.

Media Usa, la Russia pronta a invadere l'Ucraina con 175 mila soldati. L'intelligence avrebbe foto satellitari del dispiegamento sul confine.
Vladimir Putin e Joe Biden nel 2021 a Ginevra (Getty Images).

Il destino del Paese passa dalle mosse di Washington e Mosca

La fotografia dell’Ucraina a quasi 10 mesi dall’invasione vede sì il presidente come una sorta di superman nazionale, nel ruolo perfetto pur nella sua tragicità, ma anche un Paese sempre più devastato, con Kyiv che ha perso il controllo di ulteriori territori dopo quelli ceduti dal 2014, milioni di profughi interni e milioni di ucraini fuggiti all’estero, la popolazione in ginocchio in un inverno appena iniziato con la Russia intenzionata a proseguire nella sua tattica di demolire le infrastrutture energetiche per piegare gli ucraini e costringere la leadership al compromesso. Senza contare i problemi interni che affliggono cronicamente l’Ucraina, tra corruzione, oligarchi, debolezza dello stato di diritto in vari aspetti, di cui nessuno fa cenno perché è la guerra a tenere banco. Il destino dell’Ucraina non dipende in definitiva da quello che potrà fare Zelensky, ma da come e quando Washington e Mosca troveranno la via per ricomporre in qualche modo la scacchiera andata in pezzi.

Tag:Crisi ucraina
Cdp, cosa c'è dietro la nuova promozione di Barchiesi
  • Aziende
Barchiesi e ti sarà dato
Con l'ultima nomina a responsabile Sviluppo e Governance Business Equity continua la folgorante carriera in Cdp dell'ex fisioterapista della Roma bene. E mentre in via Goito ci si interroga sui motivi della promozione, lui è al lavoro per migliorare la sua immagine in Rete.
Luca Di Carmine
I consigli degli esperti su quando lavare i vestiti per una corretta igiene. La biancheria dopo ogni utilizzo, i jeans una volta al mese.
  • Salute e Benessere
Quando lavare i vestiti, dai pigiami all’intimo: parola agli esperti
Basta luoghi comuni. Ecco i consigli di alcuni esperti americani su quando lavare i vestiti per una corretta igiene. La biancheria dopo ogni utilizzo, i jeans anche una volta al mese. Ma occhio: dipende, banalmente, soprattutto dalla propria sudorazione.
Fabrizio Grasso
La Juventus rischia una nuova stangata per l'indiscrezione sugli stipendi: previsti altri 20 punti di penalizzazione
  • Calcio
Juventus, l’indiscrezione sugli stipendi: altri 20 punti di penalizzazione
Si tratterebbe di una vera e propria stangata per la squadra di Torino che rischierebbe una nuova retrocessione in Serie B
Claudio Vittozzi
Pierluigi Diaco, l'antipatico con l'ego smisurato e protetto da Giorgia Meloni
  • Attualità
La cruna dell'ego
Gli inizi con Curzi a sinistra, la virata a destra per fare carriera. Ora Pierluigi Diaco ha un programma su Rai2, Bella Ma', che gli frutta 1.560 euro a puntata. Perfezionista, bigotto sulle parolacce, pieno di sé, ma nessuno in Viale Mazzini può toccarlo: è amicone della premier. Profilo del conduttore tivù più insopportabile d'Italia.
Ulisse Spinnato Vega
Perché per l'Ucraina l'Ue resta ancora un miraggio
  • Politica
Status quo
Dopo anni di illusioni, ora Kyiv chiede di accelerare l'adesione nell'Ue. Ma la strada, nonostante le rassicurazioni di Bruxelles, è lunga e tortuosa. Restano da risolvere i problemi cronici del Paese - dalla corruzione allo strapotere dell'oligarchia - e da sciogliere i dubbi della Vecchia Europa. Senza contare il conflitto in corso. L'analisi.
Stefano Grazioli
Come le nuove armi all'Ucraina costringeranno i russi a cambiare piani
  • Attualità
Kyiv di volta
Con l'imminente consegna da parte degli Usa a Zelensky dei missili Glsdb, capaci di colpire bersagli distanti 150 chilometri, Putin dovrà spostare i rifornimenti più lontani. Visto che tutta la Crimea occupata, oggi usata come base militare russa, diventerebbe vulnerabile. Così il conflitto potrebbe cambiare drasticamente.
Redazione
Gli Usa hanno offerto il 20 per cento dell'Ucraina alla Russia per la pace. La notizia rilanciata da Newsweek: proposta rifiutata da Kyiv e Mosca
  • Mondo
Gli Usa hanno offerto il 20 per cento dell’Ucraina alla Russia per la pace
La proposta sarebbe stata formalizzata dal capo della Cia, William Burns, a metà gennaio. Secondo Nzz e Newsweek, a rifiutare sono stati sia Mosca sia Kyiv.
Redazione
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021