Volodymyr Vakulenko, scrittore di libri per bambini, è morto in Ucraina dopo essere stato rapito nella sua casa di Kapytolivka, un villaggio alla periferia di Izyum. Il 23 marzo, sapendo che gli invasori sarebbero venuti a prenderlo, aveva scritto a mano trenta pagine di annotazioni concludendole con la fiducia nella vittoria di Kiev.

Volodymyr Vakulenko ucciso in Ucraina
Autore di tredici libri e vincitore di due premi letterari nazionali (tra cui l’Oles Ulyanenko International Literary Award), le sue opere sono state tradotte in sei lingue, compresi russo e tataro di Crimea. In prima linea per l’indipendenza ucraina, tanto da aver anche partecipato alla Rivoluzione della dignità (2014), Vakulenko sapeva che, con lo scoppio della guerra, la sua fine sarebbe stata vicina.
Ha così deciso di scrivere un ultimo diario, chiuso con la frase «Ogni cosa sarà Ucraina! Credo nella nostra vittoria», e di seppellirlo sotto il ciliegio del giardino di casa. «Dallo alle nostre truppe quando arriveranno», aveva detto al padre. Il giorno dopo, i russi lo hanno rapito ammanettandolo nella sua cucina, poi lo hanno liberato e in seguito lo hanno sequestrato di nuovo. I genitori l’hanno cercato per sei mesi e la madre Olena aveva anche scoperto il luogo di detenzione, ma, quando ha provato ad avvicinare il comando che aveva operato nel suburbio di Izyum in primavera, i suoi membri gli hanno detto che Vakulenko era stato portato fuori dall’Ucraina.

L’uomo è stato sepolto in una fossa comune
In realtà non era vero e lo si è scoperto pochi giorni fa. Quando, all’inizio di settembre, la cittadina è stata liberata, le forze ucraine hanno rinvenuto una fossa comune con quattrocento corpi. Uno di questi era appartenente proprio allo scrittore, sepolto alla tomba numero 319 e riconosciuto dalla moglie Iryna da un tatuaggio sul braccio. L’analisi del DNA ha in seguito confermato l’identità del cadavere. L’uomo lascia due figli e il suo ultimo diario è stato disseppellito e portato al Museo letterario di Kharkiv.