Il governo australiano ha ribadito che, secondo il diritto internazionale, «la Russia è responsabile dell’abbattimento» del volo MH17, colpito da un missile mentre il 17 luglio 2014 sorvolava la zona orientale dell’Ucraina. «I nostri pensieri continuano ad andare a coloro che hanno perso la vita, alle loro famiglie e ai loro cari», ha dichiarato il vice primo ministro australiano e ministro della Difesa Richard Marles nell’ottavo anniversario della tragedia. «Le nostre convinzioni si basano sulle solide prove presentate dalla squadra investigativa congiunta».

Abbattimento Volo MH17, 298 vittime
Il volo MH17 della Malaysia Airlines, in viaggio da Kuala Lumpur ad Amsterdam fu abbattuto mentre sorvolava il Donbass, zona dell’Ucraina orientale già controllata dai separatisti appoggiati dalla Russia. L’incidente provocò la morte di tutte e 298 le persone a bordo, 38 delle quali australiane.

Abbattimento Volo MH17, le indagini
Il Boeing 777 fu abbattuto da un missile che, secondo le indagini, era di fabbricazione russa. Per indagare sull’incidente, a inizio agosto 2014 fu istituito un team investigativo congiunto, composto da esperti delle forze dell’ordine di Australia, Belgio, Malaysia, Paesi Bassi e Ucraina, così come dall’agenzia dell’Ue per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust). Nel 2019, i procuratori olandesi hanno identificato quattro persone responsabili per il disastro: tre cittadini russi e uno ucraino. Nessuno di loro si è presentato in aula e solo uno, un ufficiale militare russo in pensione, ha deciso di farsi rappresentare alle udienze in contumacia.
Abbattimento Volo MH17, il missile era russo
Il processo è iniziato nel 2020: l’accusa ha concluso che l’MH17 fu abbattuto da un missile sparato da un lanciatore terra-aria Buk, posizionato nel territorio controllato dalla Repubblica Popolare di Donetsk, appartenente alla 53esima brigata di difesa aerea russa, che lo aveva fornito ai separatisti.