Il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, ha ricevuto un No dalla Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio che gli ha negato l’immunità. Il prossimo passo non potrà che essere il processo che lo vedrà giudicato dal giudice civile del Tribunale di Roma Roberta Nocella. L’accusa? Gli insulti rivolti all’allora vice presidente della Camera e attuale presidente di Azione Mara Carfagna. La relazione della dem Antonella Forattini è stata accolta all’unanimità, ritenendo sindacabili le frasi pronunciate da Sgarbi.
Vittorio Sgarbi a processo per gli insulti alla Carfagna
Tutto nacque quando il critico d’arte, in Commissione Cultura alla Camera, venne ripreso più volte per il mancato utilizzo corretto della mascherina. In ultimo fu la stessa Carfagna a rivolgersi lui chiedendogli di seguire l’obbligo: «Onorevole Sgarbi, indossi la mascherina. Non è che qui ci sono 629 imbecilli e uno intelligente». Al secondo richiamo aggiunse: «In quest’Aula ci sono delle regole, se non intende rispettarle può accomodarsi fuori. È una questione di rispetto dei colleghi, sono loro che chiedono il rispetto delle regole».

La risposta di Sgarbi via video venne pubblicata su Facebook: «Avrete visto in televisione l’inaudito richiamo, l’arroganza di una vicepresidente della Camera arrivata fortunosamente in quella posizione che con aria da maestrina o da vicepreside mi ha detto di mettermi la mascherina. In quell’ordine, basato sul nulla e sulla sua assoluta ignoranza, sembrerebbe esserci un riferimento al mio stare senza mascherina». Ma il critico offese la donna anche durante la trasmissione radiofonica La zanzara, nella puntata dell’11 luglio 2020, quando ai microfoni disse: «Mi ha detto che ci sono 620 coglioni e io unico intelligente. Non ho reagito ma credo fosse più o meno vero, tolto Molinari, 629 coglioni con le maschere sono tali. Mi è venuto in mente quando lei si è fatta vedere con le catene. Lei è abituata ad avere bavagli, catene, manette. Perché prima di diventare ministro delle Pari Opportunità si è fatta fotografare per una rivista tipo Playboy completamente incatenata. Io la ricordo così».
Sgarbi non si fece mancare le occasioni di insulto proseguendo con queste parole: «Quella intollerabile cretina della Carfagna dice isolatevi. Quella poveretta, in Parlamento solo per essere stata in ginocchio davanti a Berlusconi. Capre! Carfagna capra! Mi fa schifo che mi rappresentiate in Parlamento, sono stato cacciato, tornerò per mandarvi a fare in culo come vi meritate, ridicoli, schifosi, balordi, orridi, addio».