Posizionamenti in corso nel Movimento 5 stelle. O, almeno, in quello che ne resta. Dopo il Vaffa di Beppe Grillo a Giuseppe Conte di ieri, i big cominciano a uscire allo scoperto. Certo che se a farlo è il senatore Vito Crimi, depositario del verbo pentastellato in quanto membro del Comitato di Garanzia, allora la cosa non può certo passare inosservata. Terreno dello scontro? Il voto sulla piattaforma Rousseau indetto dal comico. «Beppe Grillo ha indetto la votazione del comitato direttivo impedendo una discussione e una valutazione della proposta di riorganizzazione e di rilancio del MoVimento 5 Stelle alla quale Giuseppe Conte ha lavorato negli ultimi mesi, su richiesta dello stesso Beppe», ha scritto in un post su Facebook. «Pur rientrando fra le sue facoltà indire la votazione, non concordo con la sua decisione. Il voto, tuttavia, non potrà avvenire sulla piattaforma Rousseau, poiché questa è inibita al trattamento dei dati degli iscritti al MoVimento. Inoltre, consentire ciò violerebbe quanto disposto dal Garante della Privacy. Gli avvenimenti di questi giorni, in particolare delle ultime ore, mi inducono ad una profonda riflessione sul mio ruolo nel Comitato di Garanzia e sulla mia permanenza nel MoVimento». E, infine, ecco l’annuncio: «Manterrò le mie funzioni per il tempo utile a consentire gli adempimenti necessari allo svolgimento delle prossime consultazioni».
Anche Lombardi e Cancelleri strappano con Grillo
Oltre a Crimi, hanno voltato le spalle a Grillo e sposato la linea di Conte altri due membri del Consiglio di garanzia: Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri. L’assessore alla Transizione ecologica della Regione Lazio con l’AdnKronos aveva commentato il post sul Blog di Grillo duramente: «Non so se trovo più folle le valutazioni su Conte, che ha guidato due governi tra crisi economica e pandemica, o il fatto di rimetterci nella gabbia Rousseau». Più o meno la stessa linea del sottosegretario alle Infrastrutture che si è detto «molto perplesso per come sia precipitata la situazione». E ancora: «Non sono assolutamente d’accordo con Beppe perché si è persa una grande occasione che mi sollecita ad ulteriori riflessioni».