Virus di Marburg, in Ghana due morti e 98 in quarantena per sospetto contatto

Fabrizio Grasso
18/07/2022

Il Ghana ha confermato le prime due vittime del virus, appartenente alla stessa famiglia dell’Ebola. La popolazione è stata invitata a tenersi lontana dalle grotte che ospitano i pipistrelli della frutta, principali vettori della malattia per l’uomo. Al momento non esistono cure o vaccini.

Virus di Marburg, in Ghana due morti e 98 in quarantena per sospetto contatto

Il virus di Marburg ha ucciso due persone in Ghana. Lo hanno riportato le autorità sanitarie nella regione di Ashanti, nel Sud del Paese. I due casi risalgono all’inizio del mese, ma solo ora sono stati analizzati in un laboratorio del Senegal. Immediate le azioni per contenere la diffusione della malattia, per cui ancora non esiste alcun trattamento medico. Per questo, 98 persone sono già in quarantena preventiva a causa di «contatti sospetti». Nessun altro però ha per ora manifestato alcun sintomo legato alla malattia.

«Senza un’efficace e tempestiva risposta, Marburg può sfuggire di mano», ha detto a Reuters Matshidiso Moeti, direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Africa. «Le autorità hanno agito subito e ottenuto un vantaggio nel contenimento di un potenziale focolaio». I funzionari del Ghana hanno invitato la popolazione a tenersi lontana dalle grotte che ospitano i pipistrelli della frutta, principali vettori del virus per l’uomo. Fra le indicazioni anche quella di cucinare a fondo qualsiasi prodotto a base di carne prima di consumarlo.

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Virus di Marburg: cos’è, quali sono i sintomi e come si cura

Il virus di Marburg è stato sequenziato per la prima volta nel 1967 nell’omonima cittadina della Germania. In un laboratorio di ricerca cellulare, infatti, si diffuse un’epidemia di febbre emorragica nel personale che aveva lavorato a stretto contatto con esemplari di scimmia verde ugandese. Altri casi si verificarono poi a Francoforte e a Belgrado, nell’allora Jugoslavia. Come riporta l’Oms, il virus si trasmette agli umani dai pipistrelli della frutta tramite il contatto con i fluidi corporei. Appartenente alla stessa famiglia dell’Ebola, è una malattia grave e spesso mortale che causa mal di testa, febbre, dolori muscolari e rigurgito di sangue. Solitamente i sintomi si manifestano entro sette giorni dall’infezione. Al momento non esistono cure o vaccini, ma i medici sostengono che l’idratazione per via orale o endovenosa e il trattamento dei sintomi specifici possa risultare efficace. L’Oms è comunque a lavoro per lo sviluppo di terapie immunitarie e farmacologiche.

In Ghana le prime due vittime del virus Marburg, appartenente alla famiglia dell’Ebola. Altre 98 persone in quarantena per contatto sospetto.
Medici al lavoro nel 2005 per contrastare Marburg in Angola (Getty)

I recenti casi in Ghana rappresentano il secondo focolaio del virus di Marburg nell’Africa occidentale dopo quello dello scorso anno in Guinea. Nel continente, vi sono tuttavia precedenti in Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Sudafrica, Uganda e Angola. Quest’ultima fu teatro nel 2005 della peggiore diffusione della malattia, tanto che l’Oms riportò la morte di almeno 200 persone. Il ceppo virale e la gestione del virus possono far variare anche il tasso di mortalità, che finora si è aggirato fra il 24 e l’88 per cento.

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