Virginia Giuffre, la grande accusatrice del principe Andrea

Camilla Curcio
13/01/2022

Adescata da Ghislaine Maxwell e Jeffrey Epstein con la scusa di un colloquio di lavoro, è stata una delle vittime dei loro traffici sessuali. Un giro che avrebbe coinvolto anche il duca di York. Il profilo della 38enne americana.

Virginia Giuffre, la grande accusatrice del principe Andrea

Il verdetto che la giustizia americana ha emesso nella giornata del 12 gennaio sembra non lasciare spazio a sconti per il principe Andrea di Inghilterra. Il prossimo autunno, il terzogenito della Regina Elisabetta potrà essere processato negli Stati Uniti per violenza sessuale, a seguito della denuncia di Virginia Giuffre. La donna ha accusato il finanziere Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere nel 2019, e la compagna Ghislaine Maxwell di aver abusato fisicamente di lei nel 2001. Quando, ancora minorenne, sarebbe stata costretta anche ad avere rapporti fisici con il duca di York. Reputando legittimo l’esposto, dunque, il giudice Lewis Kaplan ha automaticamente rispedito al mittente la richiesta di archiviare il caso presentata dai legali del reale. Convinti di poter aggirare l’ostacolo grazie a un accordo tra Giuffre ed Epstein, siglato nel 2009. Accettando un risarcimento danni da parte del miliardario pedofilo, la ragazza avrebbe acconsentito a non citare in giudizio nessuna delle persone coinvolte nella tratta sessuale che gestivano. 

Chi è Virginia Giuffre, la donna che ha accusato il principe Andrea di violenza sessuale

Nata nel 1983 in California, Virginia Giuffre (all’anagrafe Virginia Louise Roberts) è balzata agli onori della cronaca per aver fatto tremare Buckingham Palace con le sue dichiarazioni sul principe Andrea e sul suo potenziale coinvolgimento nel noto scandalo Epstein. Della sua vita privata si sa molto poco. Eccetto quello che ha rivelato nelle interviste che, negli ultimi anni, le è capitato di fare. Dai suoi racconti, sono emersi dettagli ben poco piacevoli sulla sua infanzia: dopo essersi trasferita in Florida con la famiglia, all’età di 7 anni è stata stuprata da un amico dei suoi genitori. Un episodio che, da un momento all’altro, l’ha privata della spensieratezza dell’infanzia. «Ero giovanissima e mi sentivo addosso un fardello pesante da portare», ha spiegato nel 2019 a BBC Panorama, «e questo è stato il motivo che mi ha spinto a scappare». A una situazione familiare già travagliata, dunque, si aggiunse una vita da fuggiasca che la portò a entrare e uscire dagli orfanotrofi e, a 13 anni, a ridursi a vivere per strada, incontrando soltanto «fame, dolore e altri abusi». Fino a quando, appena 14enne, dopo essere rimasta per un anno sotto scacco del trafficante sessuale Ron Eppinger (arrestato per sfruttamento della prostituzione e riciclaggio di denaro), non ritornò a vivere col padre. Che, qualche anno dopo, l’avrebbe aiutata a trovare lavoro nel resort di Mar-a-Lago di proprietà di Donald Trump.

L’incontro con Ghislaine Maxwell e Jeffrey Epstein

Fu proprio mentre lavorava come addetta agli spogliatoi della struttura che, nel 2000, Giuffre incontrò Ghislaine Maxwell. Notando che la ragazza era impegnata a leggere un libro sulla massoterapia, la socialite le propose un colloquio nella residenza di Epstein a Palm Beach. Se lo avesse superato, sarebbe stata ammessa a un percorso di formazione per massaggiatori professionisti. «Mi sono precipitata da mio papà, che allora si occupava della manutenzione dei campi da tennis, e gli ho dato la notizia. Stavo cercando di rimettere insieme i pezzi della mia vita e quella sembrava un’occasione straordinaria». Ad aspettarla nella villa, oltre a Maxwell, c’era anche l’imprenditore. Disteso su un lettino, in déshabillé e in attesa di un massaggio. «Mentre davo prova delle mie doti da massaggiatrice, mi hanno fatto domande su chi fossi, cosa avessi fatto nella vita», ha raccontato alla testata britannica. «Mi sembravano brave persone e mi sono aperta con loro, raccontando delle mie sofferenze personali e dei maltrattamenti subiti. Un errore fatale perché, da lì, hanno capito quanto fossi vulnerabile e manipolabile». Quello che doveva essere un semplice colloquio si è ben presto trasformato nell’inizio di un incubo. E di una lunga serie di abusi. Lo scorso mese Maxwell è stata dichiarata colpevole di aver adescato giovani ragazze per conto di Epstein e aver gestito con lui una rete di traffici sessuali. Giuffre non è comparsa tra le quattro vittime che hanno testimoniato contro di lei. Ma, nel 2015, l’ha denunciata per diffamazione per averla accusata di aver mentito sul suo conto. Da allora il caso è stato chiuso. 

Il profilo di Virginia Giuffre, la donna che ha accusato il principe Andrea di abusi sessuali
Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell (Twitter)

Le accuse al duca di York 

Nel corso della sua testimonianza, Giuffre ha spiegato che Epstein, dopo essersi stufato di lei, aveva iniziato a «passarla ad altri uomini come se fosse un piatto di frutta». Tra questi, pare ci fosse anche Andrea. Nel 2001, a 17 anni, l’imprenditore l’avrebbe portata a Londra per presentarla al principe. Di quell’incontro è rimasta una prova tangibile: una fotografia che li ritrae abbracciati e sorridenti, con Maxwell sullo sfondo. «Dopo aver trascorso la serata in un locale, ho chiesto a Ghislaine se avessi dovuto riservargli lo stesso trattamento che avevo riservato a Epstein», ha dichiarato. «Ero terrorizzata. Nessuno mi teneva incatenata materialmente ma quelle persone così potenti erano le mie catene». Nell’esposto ha fatto cenno a tre episodi specifici in cui Andrea avrebbe abusato di lei: la prima volta a Londra, poi a Manhattan e, infine, a Little St.James, ospite delle ville di Epstein. Il 61enne, contattato da BBC Newsnight nel 2019, ha negato di conoscerla e ha respinto le accuse.

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Come è riuscita a uscire dal giro

Come si legge in un’intervista al Miami Herald, nel 2003 Epstein iniziò a perdere interesse per la ragazza, considerandola «fin troppo vecchia per i suoi standard». Così, approfittando della via d’uscita, Giuffre lo convinse a pagarle un corso da massaggiatrice in Thailandia. Il magnate accettò, imponendole un obbligo: avrebbe dovuto riportare in America una giovane thailandese. Non lo fece: durante il viaggio, infatti, ebbe la fortuna di incontrare quello che, 10 giorni dopo, sarebbe diventato suo marito, Robert Giuffre. Oggi, la coppia vive in Australia, a Perth, e dal loro matrimonio sono nati tre bambini. Nonostante il dolore di quei traumi sia ancora vivo, la 38enne ha scelto di mettersi a disposizione delle vittime come lei, fondando la non profit Speak Out, Act, Reclaim, con l’obiettivo di educarle a difendere i propri diritti e far sentire la propria voce senza paura.