Niente da fare per il Virgin Orbit che non è riuscito a decollare ed essere lanciato in orbita. Il razzo che sarebbe dovuto partire dalla Gran Bretagna è stato fermato a causa di un’anomalia che non è stata specificata. È stata la stessa compagnia ad annunciare il fallimento su Twitter e ciò ha avuto ripercussioni anche dal punto di vista economico.

Il fallito lancio del razzo Virgin Orbit
La compagnia Virgin ha condiviso un tweet nel quale ha comunicato il fallimento del lancio Virgin Orbit. La compagnia ha dichiarato su Twitter: «Sembra che abbiamo un’anomalia che ci ha impedito di raggiungere l’orbita». Inoltre ha aggiunto: «Stiamo valutando le informazioni». Difatti, ora il team Virgin sta cercando di capire cosa possa essere successo e quale sia stata l’anomalia che ha impedito al razzo di completare le operazioni in modo soddisfacente.
Il razzo è partito dalla città costiera di Newquay, nel sud-ovest dell’Inghilterra, con il razzo LauncherOne di Virgin Orbit trasportato sotto l’ala di un Boeing 747 modificato e in seguito rilasciato nell’Oceano Atlantico. In caso di successo, il Regno Unito sarebbe stata la nona nazione al mondo in grado di mettere in orbita dei satelliti.

Il danno a livello economico
Virgin Orbit oltre a essere un fallimento per la compagnia rappresenta anche un grosso guaio economico. Infatti, stando a quanto riporta l’emittente Cnbc, il titolo Virgin Orbit è sceso nelle negoziazioni fuori orario dal momento che la compagnia ha confermato su Twitter come il razzo non sia riuscito a raggiungere l’orbita.
Le azioni Virgin Orbit sono scese fino al 30% rispetto alla precedente chiusura, quando il titolo era arrivato a 1,93 dollari per azione. Sicuramente dopo aver ottenuto maggiori informazioni, Virgin rilascerà ulteriori notizie sul lancio fallito e chissà quali possano essere state le reali cause che hanno provocato fallimento.