Virgin Orbit, società di lancio di satelliti fondata dal miliardario Richard Branson, ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti dopo aver fallito nel garantire nuovi investimenti. A metà marzo l’azienda, con sede in California, aveva annunciato la cessazione dell’attività a tempo indeterminato e messo in congedo il personale, dopo non essere riuscita a ottenere i finanziamenti necessari per rimanere operativa. Pochi giorni fa, mentre ancora cercava di assicurarsi un’ancora di salvezza per i finanziamenti, aveva comunicato l’intenzione di licenziare l’85 per cento dei dipendenti: circa 675, mantenendone un centinaio.

A inizio anno il tentativo di lancio fallito
Virgin Orbit è stata fondata nel 2017 per sviluppare il razzo LauncherOne, lanciato dall’aereo Cosmic Girl, Boeing 747-41R convertito in nave madre per il lancio dei lanciatori spaziali da Virgin Galactic. Una soluzione alternativa ai lanci spaziali dal suolo, in teoria: satelliti inviati in orbita grazie a un razzo, attaccato all’ala di un aereo. Il 10 gennaio, un razzo Virgin Orbit non è riuscito a completare il suo primo lancio satellitare dal suolo britannico, nello storico tentativo da parte del Regno Unito di diventare la prima nazione europea a mettere in orbita satelliti. Il razzo, lanciato appunto da Cosmic Girl, decollato con successo dalla pista dello Spaceport Cornwall, ha subito un malfunzionamento durante la missione, con la perdita del suo carico utile di nove satelliti. La missione, chiamata “Start Me Up” in omaggio alla canzone dei Rolling Stones, era di fondamentale importanza per Virgin Orbit: tutti i cinque precedenti voli della compagnia, infatti, eranopartiti dallo spazioporto di Mojave, in California. Ma, appunto, si era conclusa con un nulla di fatto.

Il secondo azionista è Mubadala, fondo sovrano degli Emirati
Virgin Orbit e Virgin Galactic fanno parte dell’impero commerciale di Branson, che comprende anche la compagnia aerea Virgin Atlantic. L’imprenditore britannico detiene il 75 per cento delle quote di Virgin Orbit (tramite Virgin Investments), mentre il secondo azionista è Mubadala, fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti, con il 18 per cento delle azioni.

Virgin Orbit bruciava 50 milioni di dollari a trimestre
La società non ha mai ottenuto alcun profitto, ma solo pesanti perdite. Quotata in Borsa poco più di un anno fa con una valutazione di quasi 4 miliardi di dollari, l’azienda bruciava infatti 50 milioni di dollari a trimestre: nell’ultimo mese il titolo ha perso addirittura il 90 per cento. Virgin Orbit ha comunicato che Virgin Investments fornirà 31,6 milioni di dollari per coprire le indennità di licenziamento per i lavoratori e tutte le spese dell’azienda. Il Ceo Dan Hart ha spiegato che è aperta la ricerca di possibili acquirenti. La scorsa settimana Reuters aveva rivelato l’ipotesi di un accordo con Matthew Brown, operatore texano del venture capital, che sarebbe disposto a investire 200 milioni di dollari tramite un collocamento di azioni private.