«Vergogna», «Miserabili», sono alcuni dei commenti che accompagnano i retweet della Vignetta di Vauro sulla morte di Berlusconi, pubblicata qualche ora fa. Al centro della vignetta incriminata, la frase «Ma non sono sempre i migliori che se ne vanno?», riferita a un «Berlusconi è morto». Un’immagine accompagnata da una frase che, insieme, hanno superato le 100mila visualizzazioni su Twitter. Non solo contrari però, c’è anche chi scrive «Rischioso pubblicarla oggi, in effetti, ma la vignetta di #vauro mi pare azzeccatissima».

Vauro e la vignetta sulla morte di Berlusconi
Tra coloro che si chiedono quale sia «il limite tra la satira e il cattivo gusto», c’è chi la prende con ironia scrivendo «Anche Berlusconi si sarebbe fatto una risata e avrebbe aggiunto: sono solo dei poveri comunisti», e ancora chi resta nel dubbio dell’interpretazione twittando che «Forse la vignetta va capita e interpretata correttamente. Forse. Spero». Un utente invoca la chiusura del profilo: «Segnaliamo tutti questo schifo di tweet, facciamo chiudere questa porcheria. Questione di civiltà e morale, qui si è passato il limite. Si vergogni».
Satira o cattivo gusto? La vignetta di Vauro divide e accende
Il rispetto dei morti è quello invocato maggiormente da chi critica aspramente Vauro Senesi per la sua scelta di non aver aspettato almeno qualche giorno, per quanto alcune offese, che non riportiamo, vadano aldilà dell’invocazione del rispetto per passare alle offese personali contro il vignettista, riferite ad esempio ai denti, al vestiario, al suo essere un «verme» com’è stato definito. Tra chi odia e chi accompagna il tweet di Vauro con un dichiarato «Ti amo», si potrebbe intanto osservare la percentuale tra le 100mila visualizzazioni e gli attuali 2035 mi piace. Tanti l’hanno letta, molti hanno insultato, non tutti hanno lasciato il famoso cuoricino rosso.