La Difesa americana ha diffuso il video dello scontro del 14 marzo scorso tra un caccia SU-27 russo e un drone statunitense, in ricognizione, avvenuto sopra i cieli del Mar Nero. Nella clip, resa nota dal Pentagono, non si mostrano né gli istanti che precedono l’incontro né quelli successivi. Dura appena 42 secondi e viene mostrato il velivolo di Mosca avvicinarsi al drone. Avvicinatosi, il jet espelle del carburante e secondo i vertici militari degli Stati Uniti d’America, sarebbe stato un tentativo di causare danni al drone stesso. Dal Pentagono l’ipotesi è che con la benzina volesse oscurare gli strumenti ottici del veicolo per poi impattarne l’elica.
The U.S. military has just released video of the encounter between the Russian Su-27 fighter jets and the @usairforce MQ-9 Reaper drone over the Black Sea. pic.twitter.com/CBjS9NTJ8Y
— Mike Eckel (@Mike_Eckel) March 16, 2023
L’intelligence: «L’obiettivo era far deviare il drone o disabilitarne l’ottica»
Nbc news ha citato diverse fonti dell’intelligence degli Stati Uniti per tentare di dare una spiegazione al grave episodio. Gli agenti segreti americani avrebbero spiegato che «l’obiettivo era far deviare il drone dalla rotta o disabilitare le sue capacità di sorveglianza i Jet russi, avrebbero sganciato carburante sul MQ-9 Reaper, durante un’azione senza precedenti». Altri funzionari avrebbero confermato l’ipotesi ma nessuno è stato in grado di dare altri dettagli. Sembra però che il jet, durante la manovra, abbia tagliato l’elica del drone, causandone la caduta. La marina russa ha raggiunto il luogo in cui sono precipitati i resti per tentar di recuperarlo, secondo quanto spiega la Cnn.

I due Paesi a colloquio per la prima volta da ottobre
E ora volano le accuse reciproche. Dal Cremlino i vertici russi hanno subito smentito di aver tentato di abbattere il drone, accusando invece gli Usa di aver provocato l’incidente ignorando volontariamente le restrizioni ai voli imposte da Mosca. Nelle scorse ore, il segretario alla Difesa Lloyd Austin e il capo di Stato maggiore Mark Milley hanno avuto un confronto a distanza con i rispettivi omologhi russi, Sergei Shoigu e Valery Gerasimov. Si tratta del primo incontro dallo scorso ottobre e la tensione non è mai stata così alta. Shoigu ha parlato di «intensificazione delle attività di intelligence contro gli interessi della Federazione Russa» e sottolineato che la Russia «risponderà allo stesso modo a tutte le provocazioni».
