Vice Media verso l’istanza di fallimento

Redazione
02/05/2023

Lo scrive il New York Times. Per evitare la bancarotta serve un compratore: le possibilità che ciò accada sono però scarse.

Vice Media verso l’istanza di fallimento

Nei prossimi giorni Vice Media Group, la società che edita il portale Vice e Motherboard, presenterà istanza di fallimento. Lo scrive il New York Times, citando genericamente tre persone che sono a conoscenza dei fatti. Finora gli amministratori hanno ricevuto cinque manifestazioni d’interesse, aggiunge il quotidiano statunitense, ma le operazioni non sembrano aver avuto successo.

Vice Media verso l’istanza di fallimento. Lo scrive il New York Times. Per evitare la bancarotta serve un compratore.
Gli uffici di Vice a Venice, California (Getty Images)

Solo un acquirente salverebbe l’azienda dalla bancarotta

Solo un acquirente disposto a rilevare la società salverebbe dalla bancarotta Vice Media Group, una delle aziende più note nel settore dei media digitali. In tal caso, Fortress Investment Group, con cui l’azienda ha il debito più grosso, diventerebbe il padrone della società. Altri investitori minori come Disney, Fox e Comcast hanno già svalutato il valore dei propri investimenti in Vice. Una delle fonti del NYT ha dichiarato che la società «è impegnata in una valutazione completa delle alternative strategiche e della pianificazione» e che «il cda e le parti interessate continuano a concentrarsi sulla ricerca della migliore soluzione».

Vice Media verso l’istanza di fallimento. Lo scrive il New York Times. Per evitare la bancarotta serve un compratore.
Shane Smith, cofondatore di Vice insieme a Gavin McInnes (Vanity Fair)

Nel 2017 la società aveva un valore di 5,7 miliardi di dollari

Nata nel 1994 a Montreal come rivista gratuita, Vice è arrivata a creare un network mondiale, diventando una società digitale e di produzione video con 29 sedi sparse per il globo (una anche a Milano). Vice Media Group, che possiede Refinery29, Motherboard e Vice TV, al suo apice nel 2017 aveva un valore di oltre 5,7 miliardi di dollari. Nel 2013 Rupert Murdoch aveva investito 70 milioni di dollari in Vice Media, divenendo così proprietario di un 5 per cento dell’intero capitale sociale. Nel 2015 Disney aveva investito centinaia di milioni nella società, valutando la possibilità di acquisizione per 3 miliardi di dollari. Ma già nel 2019, in estrema difficoltà, Vice aveva raccolto un debito di 250 milioni di dollari da un gruppo di investitori, tra i quali figurava George Soros, annunciando il licenziamento di 250 dipendenti in tutto il mondo, pari al 10 per cento della forza lavoro totale. Nel 2021 aveva chiuso la filiale spagnola di Vice. Alla fine di marzo l’ufficio stampa francese della rivista ha chiuso i battenti dopo 15 anni, con il licenziamento di una trentina di dipendenti. L’ultimo articolo pubblicato dall’edizione italiana risale al 26 aprile, in un portale che da settimane non viene aggiornato più con cadenza giornaliera.