Barbara Caterini, la preside del scuola dell’infanzia Florinda di Megliarina a Viareggio, ha cancellato la Festa del Papà spiegando che non tutti i bambini ne hanno uno. La scelta è stata dettata dalle proteste di alcuni genitori. Altrettanti, però, non hanno condiviso la sua decisione.
Festa del Papà cancellata in una scuola di Viareggio
Tutto ha avuto inizio quando cinque o sei genitori si sono recati dalla dirigente a lamentarsi perché non trovavano giusto che i propri figli, che per varie circostanze non hanno un papà, venissero esclusi da alcune attività. «Ho trovato le loro lamentele condivisibili, perché un laboratorio organizzato in questo modo è discriminatorio nei confronti di chi non ha un papà», ha commentato la preside. «Pertanto dovrà essere organizzata un’altra attività con modalità diverse dove possano partecipare tutti i bambini accompagnati dal padre, dalla madre, da un nonno, da uno zio», ha aggiunto.

Luca Maggioni, presidente di Gaylib, rispetto alla vicenda, ha dichiarato: «La bravura degli insegnanti, dei maestri o maestre, sta nel far conoscere ai propri allievi il rapporto umano in quanto tale. A nostro avviso la direttrice doveva tutelare una tradizione bella come quella della Festa del Papà, ma allo stesso tempo analizzare e spiegare, e qui ci vogliono pazienza e capacità, come il modello sociale e familiare in tanti anni sia cambiato profondamente. Festa del Papà e Festa della Mamma sono tradizioni che vanno salvaguardate e, per così dire, modernizzate: serve un allargamento della piattaforma dei diritti e del modello di famiglia, anche adoperandosi con soluzioni legislative possibili e attese come la revisione della legge sulle adozioni e la completa attuazione di una legge esistente come quella sull’affido condiviso, a tutt’oggi di difficile applicazione».

Le polemiche di FDI e degli altri genitori
A commentare la vicenda anche il deputato di Viareggio appartenente a Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi: «Riteniamo questa cancellazione priva di fondamento: la scuola deve pur essere inclusiva, ma senza che questa si traduca in omologazione. Ai bambini cui manca il papà, tale festa non toglie nulla né aggiunge granché, essendo da sempre molto più comprensivi e sinceri degli adulti. Diciamo piuttosto che nessuno pensa invece a tutti quei papà che si sono organizzati per tempo con il lavoro o che sarebbero stati presenti pur da padri separati, ma che mantengono comunque vivo il contatto pur nelle difficoltà. Pare piuttosto una decisione affrettata che potrebbe in futuro portare alla cancellazione di altre occasioni in famiglia: la Festa della Mamma, la Pasqua, il Natale, minando pian piano l’intero patrimonio di tradizioni valoriali, a fronte di una inclusività non veritiera».
Le polemiche sono arrivate anche dai genitori propensi a festeggiare questa festa tradizionale: «Veniamo da tre anni di Covid in cui non era possibile fare nulla. Ci sono bambini che sono all’ultimo anno e che aspettavano questo giorno per condividere del tempo con il proprio papà. I bambini sapevano della festa e adesso non è facile fargli capire che non ci sarà».