Prosegue la conta dei danni in Calabria, nei territori colpiti dal maltempo: ieri sera, a causa della piena del fiume Trionto, un ponte della strada Sila-Mare (statale 177) è crollato. Il cedimento è avvenuto all’altezza del comune di Longobucco, nel Cosentino. Per fortuna, nessuno è rimasto coinvolto: la strada infatti era stata chiusa al traffico dall’Anas a causa di una frana esattamente mezz’ora prima del crollo. Il viadotto Ortiano 2, aperto al traffico nel 2016, era gestito dall’Anas dal 2019. La Procura della Repubblica di Castrovillari ha deciso di aprire un fascicolo.

Crollato il viadotto Sila-Mare per la piena del fiume Trionto
Secondo i primi rilievi, il crollo della struttura sarebbe stato provocato dalle incessanti piogge che hanno determinato la piena del fiume Trionto. In un video condiviso su Facebook, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha informato i cittadini sulle misure intraprese: «Ho appena concluso una riunione che ho convocato d’urgenza subito dopo avere visto queste immagini incredibili. Si tratta di un ponte costruito soltanto nove anni fa dai Comuni del posto, i Comuni della Comunità montana Destra Crati – Sila Greca, che crolla in questo modo. Sono immagini che ricordano il ponte di Genova, il ponte Morandi, che ha mietuto tantissime vittime. E sapete perché non ci sono state vittime? Perché Anas, in modo previdente, ha chiuso questo tratto di strada, e quindi ha impedito che passassero mezzi di cantiere ed automobili. Altrimenti oggi commenteremmo una tragedia. Ho chiamato l’amministratore delegato di Anas perché mi sono compiaciuto per questa scelta».
Il governatore si recherà in visita nei luoghi colpiti
Il governatore ha inoltre annunciato che oggi stesso si recherà sul posto. Occhiuto ha garantito che saranno accertate tutte le responsabilità di quello che ha definito un evento che si sarebbe potuto trasformare in tragedia. Solo ieri il governatore, in un commento al post, si era espresso così: «Domani andrò sul posto, e soprattutto pretenderò che tutte le responsabilità, se responsabilità ci sono, vengano accertate. Perché nel 2023 un ponte costruito soltanto nove anni prima non può cadere in questo modo».