I versamenti volontari INPS sono i contributi versati dall’iscritto che vuole raggiungere la pensione in caso di interruzione o cessazione del rapporto di lavoro. Ecco i costi e i requisiti.
Versamenti volontari INPS: cosa sono?
I versamenti volontari INPS sono i contributi versati dagli iscritti che vogliono raggiungere il diritto alla pensione pur avendo interrotto l’attività lavorativa. Per esempio, è il caso di aspettative per motivi di studio o famiglia, di interruzioni per motivi disciplinari, per lavori discontinui, stagionali o part-time.
I contributi volontari possono essere versati dai lavoratori iscritti all’INPS Gestione Dipendenti Pubblici con almeno cinque anni di contribuzione effettivamente versata o tre anni di versamenti nei cinque anni precedenti la domanda. L’importo dei contributi è determinato dall’INPS Gestione Dipendenti Pubblici e i versamenti devono essere effettuati dall’interessato entro il trimestre successivo a quello di riferimento. La contribuzione volontaria può essere versata anche per i sei mesi precedenti la data di presentazione della domanda di autorizzazione.

Contributi volontari 2022
I soggetti privi di occupazione dovranno sborsare almeno 67 euro l’anno in più per proseguire volontariamente l’assicurazione IVS nelle gestioni amministrate dall’INPS. I nuovi valori sono indicati nella Circolare n. 24/2022 con la quale l’ente previdenziale adegua, come ogni anno, gli importi che i lavoratori cessati dal servizio devono versare per incrementare l’anzianità contributiva ai fini pensionistici.
Quest’anno le cifre tornano a crescere perché nel 2021 l’inflazione è aumentata dell’1,9% e anche il costo della copertura pensionistica va rivisto al rialzo. Pertanto nel 2022 per coprire un anno di contribuzione volontaria occorrerà una spesa minima di 3.606,17€ contro i 3.538,91€ dello scorso anno.

Come si calcola l’entità del versamento
L’ammontare del contributo volontario si ottiene applicando alla retribuzione di riferimento (quella delle ultime 52 settimane lavorate), l’aliquota contributiva vigente che per gli ex dipendenti è pari al 27,87%, se autorizzati sino al 31 dicembre 1995, e al 33,00%, per le autorizzazioni successive. Prendendo a riferimento il minimale contributivo del 2022 (210,15 euro a settimana) il contributo non può essere dunque inferiore a 58,57 euro per i soggetti autorizzati sino al 31 dicembre 1995 e a 69,35€ per le autorizzazioni successive. Ecco dunque che per coprire un anno intero ai fini pensionistici gli assicurati dovranno sborsare rispettivamente ben 3.045,58€ e 3.606,17€.