Tra i 25 intossicati di Verona solo quattro persone hanno accusati malesseri più gravi e sono stati ricoverati in codice giallo in diversi ospedali.

La ricostruzione dell’incidente di Verona
Il tragico incidente ha avuto origine intorno alle 10 del mattino in via Carcari a Bosco Chiesanuova, in Lessinia. Stando alle prime verifiche dei vigili del fuoco, il problema sarebbe stato causato da un’errata miscelazione di alcune sostanze per disinfettare l’acqua delle piscine. Le venticinque persone all’interno, con nove bambini presenti, dopo aver inalato la sostanza hanno iniziato ad avere irritazione respiratoria. Tutti i presenti sono stati soccorsi dal personale del Suem 118 e visitati sul posto, per poi essere divisi e trasportati nei vari ospedali per la gravità dei danni. L’elisoccorso di Verona Emergenza ha svolto due giri per accompagnare i cinque pazienti più gravi: tre a Negrar e due a Borgo Trento. Per il trasporto dei restanti intossicati meno gravi, sono stati utilizzati i pulmini dei vigili del fuoco, utilizzati anche con il nucleo Nbcr specializzato nell’operare con sostanze pericolose.

I bambini ricoverati per l’incidente
Tra le persone presenti nella piscina erano nove i bambini tra i 3 e i 6 anni. Si tratta di alunni di una scuola materna: alcuni di loro hanno difficoltà respiratorie anche elevate, ma nessuno è in pericolo di vita. Al momento, i piccoli sono tutti ricoverati per sicurezza al Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento, dove sono trattati con aerosol e cortisone. I sintomi dei sette adulti sono molto più gravi visto che avrebbero inalato maggiormente il cloro nel tentativo di limitare l’area e chiuderla in sicurezza. Gli adulti, tra cui quattro gestori del luogo, presentano importanti difficoltà respiratorie. Sono ricoverati al Centro Antiveleni di Borgo Trento diretto dal professor Giorgio Ricci e sono sotto osservazione per monitorare l’evoluzione del percorso clinico dell’intossicazione.