Verona, coniugi farmacisti facevano ricette ai morti: condannati a 4 anni

Claudio Vittozzi
12/10/2022

La coppia di farmacisti dopo aver provocato uno scandalo ha ricevuto una pena di quattro anni a testa

Verona, coniugi farmacisti facevano ricette ai morti: condannati a 4 anni

I coniugi farmacisti che gestivano la farmacia «San Luca» alle porte di Piazza Bra hanno avuto la loro sentenza dopo il caso-scandalo delle ricette intestate ai morti. Entrambi sono stati condannati a 4 anni e 6 mesi dal giudice del Tribunale collegiale di Verona Raffaele Ferraro.

A Verona due coniugi farmacisti facevano ricette ai morti e per questa ragione sono stati condannati a una pena di 4 anni.

Il caso che ha incriminato i coniugi farmacisti

Sette anni fa il dottor Enrico Castelli e la moglie collega Paola Maggia finirono sulla bocca di tutti per lo scandalo delle ricette intestate ai morti. Infatti, i coniugi farmacisti gestivano l’ormai ex attività «San Luca» sita in una zona conosciuta della città. Le indagini rivelarono che centinaia, se non addirittura migliaia, di ricette venivano intestate a persone ormai decedute. Nel 2015 furono le Fiamme Gialle a coordinare l’operazione e il giro di ricette fraudolente dei due dottori venne eliminato. Tutto questo era stato fatto per giustificare il furto di medicinali attraverso uno stratagemma amorale ma soprattutto illegale.

A Verona due coniugi farmacisti facevano ricette ai morti e per questa ragione sono stati condannati a una pena di 4 anni.

La sottrazione di beni

Nella giornata di ieri, in tribunale, i coniugi hanno dovuto affrontare un’altra accusa, strettamente legata al fallimento della farmacia che secondo gli atti registrati gestivano insieme. Infatti, entrambi «in qualità di soci illimitatamente responsabili della società di fatto in essere tra entrambi, avente a oggetto l’attività di farmacia sotto la ditta individuale Farmacia San Luca del dottor Castelli Enrico, dichiarati falliti dal Tribunale di Verona il primo, con la ditta, in data 21 aprile 2017; la seconda, in estensione, in data 9 agosto 2017».

Nel dettaglio, i due, difesi dal loro legale l’avvocato Michele Fiocco, avrebbero «distratto beni dal fallimento della farmacia recando così pregiudizio ai creditori». Ecco perché hanno ricevuto la condanna a 4 anni e 6 mesi che dovranno scontare in una struttura detentiva. Oltre a questa pena, i coniugi farmacisti autori dello scandalo delle ricette intestate ai morti, sono stati interdetti dai pubblici uffici per cinque anni e inabilitati all’esercizio di impresa commerciale.