Quattro agenti più un ispettore di Verona sono stati accusati di aver picchiato alcune persone fermate per strada e di aver poi truccato i verbali. I quattro indagati sono stati arrestati e aspettano la condanna definitiva.

L’indagine che ha portato agli arresti a Verona
Questa mattina sono stati messi agli arresti domiciliari cinque poliziotti, un ispettore e quattro agenti, che facevano parte del servizio al Nucleo Volanti, la classe che in auto pattuglia giorno e notte il territorio. Le accuse sono di tortura, lesioni aggravate, peculato, rifiuto ed omissione di atti di ufficio e falso ideologico in atto pubblico. Le indagini sono andate avanti per circa otto mesi e sono state coordinate dalla Squadra Mobile di Verona. Ai cinque indagati, oltre al reato di tortura, sono stati contestati, a diverso titolo, anche quelli di lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio. I destinatari delle misure cautelari erano già stati trasferiti ad altri incarichi all’indomani della chiusura delle attività di indagine e quindi da alcuni mesi. Negli sviluppi degli approfondimenti giudiziari, il Questore della provincia di Verona, Roberto Massucci, ha disposto la rimozione dagli incarichi di altro personale che possa non aver fermato o non aver denunciato i presunti abusi commessi dai colleghi ma di aver insabbiato il tutto per proteggere gli indagati. Per questa ragione, in questo caso ci sono altri 10 indagati.

Le parole del capo della polizia
Il capo della Polizia-direttore generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Pisani ha commentato al giornale La Stampa il procedimento penale a carico di appartenenti alla Questura di Verona: «Ringrazio la procura della Repubblica di Verona per la fiducia accordata alla Polizia di Stato nel delegare alla locale Squadra Mobile le indagini riguardanti gli operatori appartenenti alla stessa questura. La levatura morale della nostra amministrazione ci consente di affrontare questo momento con la dignità e la compostezza di sempre».