Se tra 2020 e 2021 la moda si è tinta di rosa, nel 2022 le passerelle e i brand saranno monopolizzati dal verde. Non serve essere trend forecaster o esperti di armocromia per scoprire il motivo di quest’improvviso shift. Al di là della naturale tendenza del fashion system a rinnovare i suoi linguaggi di anno in anno, quel che ha spinto la tonalità a farsi spazio nelle nuove linee di abiti e accessori delle griffe è stato, senza dubbio, il suo significato metaforico. In un mondo in cui la questione ambientale si fa sempre più urgente e la corsa alla sostenibilità sempre più diffusa, il verde incarna a pieno lo spirito del tempo. E, a suo modo, strizza l’occhio all’attivismo e alle cause propagandate dai Friday For Future.
Tra natura e tecnologia
Tuttavia, sebbene si faccia portatore di un messaggio strettamente legato all’ambiente, le sfumature in cui viene declinato (e che pare abbiano già invaso le palette di creativi e designer) sembrano avere molto poco di naturale. A farla da padrone, secondo gli addetti ai lavori, non sarà il verde delle foglie, degli uliveti o delle alghe di mare, ma quello dei green screen e della tecnologia. Una tonalità molto più sintetica e saturata, quasi fluo. Ma non per questo così artificiale da risultare disturbante e finta. «Si tratta di una tinta audace, coraggiosa, sfacciata e piena di energia», ha spiegato la giornalista del Guardian Jess Cartner – Morley, «Non abbaglia come lo smeraldo e non è così discreto come il pistacchio. Se devo accostarlo a elementi concreti, direi che richiama i toni accesi del pastello, dei prati freschi e delle Granny Smith. È spigoloso ma non infastidisce l’occhio».
Green is THE color of the spring/summer 2022 season! Do we approve? ☘️
© Vogue Runway / Stella McCartney / Bottega Veneta / Acne Studios / Coperni pic.twitter.com/W1ZVJ1KRxl
— Vogue France (@VogueFrance) October 22, 2021
Il ruolo pionieristico di Bottega Veneta
A sdoganarlo per la prima volta in un défilé, fino a trasformarlo in un tassello irrinunciabile del proprio DNA, è stata la maison italiana Bottega Veneta. Che, a dicembre dello scorso anno, nella sfilata di presentazione della collezione primavera / estate 2021 al Sadler Well’s Theatre di Londra, lo ha trasformato in un vero e proprio must, utilizzandolo davvero ovunque. Dalle iconiche pouch, intramontabili pochette da donna, ai borselli da uomo, passando per tailleur, vestiti da sera e abbinamenti più casual. Così, il Bottega Green (noto anche come Zoomer Green, con un implicito riferimento al fatto che, tra i suoi fan più accaniti, ci siano proprio i ragazzi e le ragazze della Generazione Z) è entrato di diritto nei campionari degli atelier, conquistando un posto d’onore accanto all’azzurro Tiffany e all’arancione Hèrmes. E, soprattutto, ampliando il bacino d’utenza di un marchio che ha iniziato a fare presa anche su un target fino a quel momento poco interessato al suo stile e al suo approccio.
Perché il verde è molto più che un colore
E il rosa, così onnipresente fino alla metà dello scorso anno, dov’è finito? Ha perso quota ma non è sparito del tutto. Rimane latente nei disegni dei creativi, spesso accostato al verde in abbinamenti mix and match molto interessanti. «Il cipria rimane un evergreen ma, con la rivoluzione innescata dalla pandemia, non avrebbe potuto mantenere a lungo la sua egemonia», ha sottolineato Cartner – Morley, «Oggi, qualsiasi cosa vediamo, leggiamo, mangiamo, ha del verde. È questo il tono con cui ci approcciamo alla vita. E, soprattutto quando si parla di abbigliamento, è la traccia più tangibile della filosofia eco-friendly che la moda sta cercando, seppur a fatica, di applicare alle sue produzioni». Ma non è solo questo. Secondo alcuni esperti, infatti, l’ascesa del colore avrebbe molto a che fare con il senso di sicurezza che trasmette: «Quando il semaforo è verde, procediamo senza paura. Si tratta di un simbolo universale, valido per qualsiasi epoca e per qualsiasi cultura», ha aggiunto, «Dopo aver vissuto in pausa per così tanto tempo, tra le pareti di una casa che si faceva sempre più stretta e con una tuta come uniforme, indossare una nuance del genere ci fa sentire sì eleganti e raffinati ma, su tutto, sicuri. Dandoci, quasi per magia, quell’iniezione di fiducia utile a ripartire con decisione e determinazione».