Venezuela, l’accordo politico che potrebbe abbassare il costo della benzina in Europa

Redazione
27/11/2022

È stato firmato a Città del Messico da governo e opposizione. Ecco perché Caracas può essere un partner decisivo per far fronte alla crisi energetica internazionale.

Venezuela, l’accordo politico che potrebbe abbassare il costo della benzina in Europa

Il governo di Caracas guidato da Nicolás Maduro e l’opposizione hanno firmato un accordo preliminare per trovare una via d’uscita dalla grave crisi politica del Venezuela scoppiata nel 2019, che sta avendo conseguenze economiche e sociali. Preparato minuziosamente nelle scorse settimane con una serie di incontri mantenuti segreti, l’accordo è stato siglato a Città del Messico con le firme dei capi delegazioni delle due parti, il governativo Jorge Rodriguez e l’oppositore Gerardo Blyde, ma soprattutto con il benestare degli Stati Uniti.

Venezuela, l’accordo politico tra governo e opposizione che potrebbe abbassare il costo della benzina in Europa.
Nicolas Maduro (Getty Images)

Adesso saranno rimosse le sanzioni imposte dagli Stati Uniti

Le elezioni del 2018 avevano intensificato lo scontro tra il presidente Maduro e il leader dell’opposizione Juan Guaidó, riconosciuto come vincitore legittimo da buona parte della comunità internazionale. Per spingere Maduro a organizzare elezioni libere nel Paese sudamericano, gli Stati Uniti di Donald Trump fecero scattare sanzioni, che a questo punto dovrebbero essere (almeno parzialmente) rimosse.

Venezuela, l’accordo politico tra governo e opposizione che potrebbe abbassare il costo della benzina in Europa.
Juan Guaidò (Getty Images)

La mediazione della Norvegia e la soddisfazione degli Usa

L’incontro come detto è svolto in Messico, con la mediazione della Norvegia. Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha parlato dell’accordo preliminare come di un «importante passo verso il ritorno alla democrazia»: le Nazioni Unite dovrebbero adesso istituire un apposito fondo attraverso cui il Venezuela potrà iniziare a investire i miliardi di dollari che si trovano in fondi statali su conti esteri e che risultano congelati dal 2019.

Il Venezuela ha le riserve di greggio più grandi del mondo

Ripreso il dialogo tra Stati Uniti e Venezuela (interrotto 14 mesi fa per protesta da parte di Caracas per l’arresto di Alex Saab, un inviato speciale venezuelano, poi estradato negli Usa), Washington ha diffuso un comunicato in cui ha formalizzato il rilascio di un’autorizzazione alla compagnia petrolifera statunitense Chevron per riprendere parzialmente le operazioni della sua joint venture in Venezuela con la compagnia statale locale Pdvsa. Il Paese sudamericano detiene le riserve di greggio più grandi del mondo: l’accordo potrebbe aiutare Europa e Stati Uniti a far fronte all’embargo alla Russia e al calo di produzione in Arabia Saudita, riducendo il costo della benzina.