Veneto, ipotesi settimana corta nelle scuole per risparmiare sulle bollette
L'iniziativa permetterebbe un risparmio netto nelle casse della Regione.
In Veneto arriva la proposta di passare alla settimana corta nelle scuole. L’idea arriva in risposta al caro energia. Solo a Verona si parla di circa 4,8 milioni di euro già spesi nello scorso anno scolastico, che potrebbero raddoppiare se si confermassero le stime che prevedono aumenti per il 60%.
Veneto, settimana corta nelle scuole: come funzionerebbe
Se l’ipotesi si trasformasse in un’approvazione definitiva, la Regione andrebbe a dare solo indicazioni generiche. Compito dei singoli istituti, invece, sarebbe procedere a una totale riorganizzazione a pochissimi giorni dall’inizio della scuola. «È molto tardi, l’organizzazione è già avviata e nel nostro caso le materie di studio hanno bisogno di tempi di apprendimento distesi. L’orario prevede da 27 a 33 ore. I corsi con 33 ore dovrebbero comprimere moltissimo apprendimenti fondamentali e complicati. Non voglio sottrarmi alla provocazione dell’attualità, ma è una cosa che va affrontata con un tempo di preparazione più lungo». Così spiega Roberto Fattore, preside del Liceo classico Maffei di Verona.

La disponibilità da parte degli uffici regionali, però, ci sarebbe. «La disponibilità a ragionare su questa problematica c’è, vanno però tenute in considerazione alcune cose: innanzitutto la tempistica, che deve essere assai veloce; la scuola sta per iniziare e non possiamo chiedere dopo due anni così duri nuovi adeguamenti in corso d’anno ai presidi. In secondo luogo, ricordo la necessità del massimo coinvolgimento dei dirigenti e delle famiglie: avere la scuola chiusa di sabato significa riorganizzare la vita di tutti i nuclei familiari. Do la massima disponibilità ad un incontro per discuterne» conferma Carmela Palumbo, direttrice dell’Ufficio scolastico regionale.
Come sarebbe la vita scolastica
Se tutto andasse a regime, i ragazzi andrebbero a scuola solo dal lunedì al venerdì, escludendo quindi il sabato. Questa soluzione porterebbe a un primo risparmio e sarebbe una soluzione tampone contro il caro energia.

Per il momento, però, si tratta solo di una proposta da parte di David Di Michele, vicepresidente della provincia di Verona con delega a Istruzione ed Edilizia scolastica.