La Venere dipinta da Sandro Botticelli, simbolo del Rinascimento italiano, diventa influencer e protagonista della nuova campagna internazionale di promozione turistica del Ministero del Turismo ed Enit. Campagna costata circa 9 milioni di euro.
La Venere influencer per la campagna di promozione dell’Italia
Lo scopo di questa campagna pubblicitaria è quello di far conoscere meglio il Bel Paese nel mondo. Riconoscibile da tutti attraverso lo sguardo e il segno inconfondibile dei suoi capelli, la nuova Venere, in veste di virtual influencer, viaggerà lungo tutto lo Stivale presentando al mondo le meraviglie italiane.
Racconterà i paesaggi, le mete iconiche delle città d’arte così come i piccoli borghi, le tipicità enogastronomiche e le varie offerte turistiche presenti nel territorio italiano. L’ha preannunciato la Venere stessa sui social, in particolare sub Instagram dove ha un proprio profilo.
Come ogni account social che si rispetti, la Venere ha voluto presentarsi ai suoi followers ed è così che si è presentata: ha annunciato di avere circa 30 anni e di essere una «virtual influiencer», proprio come quelle che le persone seguono sui social.
Enit ha previsto per la campagna primavera/estate e autunno/inverno un budget di nove milioni di euro. Metà dell’investimento si concentrerà sui principali hub aeroportuali internazionali, con il video promozionale che sarà diffuso sui voli Ita Airways e nelle stazioni ferroviarie europee con collegamenti diretti con l’Italia e ove esiste una forte sinergia tra Enit e Trenitalia (Francia, Germania, Austria, Svizzera). Un QR code sulle affissioni pubblicitarie permetterà di essere reindirizzati su Italia.it., il portale per conoscere meglio l’Italia.
Il commento di Vittorio Sgarbi
Il look della Venere influencer non è piaciuto molto al Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. «Nel momento in cui parliamo tre ministri presentano la Venere di Botticelli vestita da ciclista, con la scritta Open to meraviglia: un paradosso. Ma la pubblicità all’Italia la fanno le opere d’arte, senza bisogno di travestirle».
Il critico d’arte ha anche ribadito: «Giacché la Venere è nuda sarebbe stato meglio vederla così, senza bisogno di travestirla in quel modo: è una roba da Ferragni». Per quanto riguarda lo slogan scelto per la campagna «Open to meraviglia», ha dichiarato: «Che roba è? Che lingua è?».