Il Giornale passa di mano: c’è la chiusura della trattativa tra la famiglia Angelucci e la Società Europea di Edizioni che gestisce la testata di Via Negri. Non sarà un’acquisizione completa: gli editori di Libero e Il Tempo hanno ottenuto di rilevare il 70 per cento delle quote del gruppo che edita il Giornale, mentre il restante 30 per cento resta in mano a PBF S.r.l., la società di Paolo Berlusconi e dei figli.
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Mondadori, che aveva il 18,4 per cento, uscirà da Via Negri
Il Giornale è al momento controllato al 73,45 per cento dalla Paolo Berlusconi editore srl, al 18,4 per cento da Mondadori e all’8 per cento da Periodica srl, società del gruppo Amodei. Mondadori, altro gioiello di famiglia dei Berlusconi, uscirà dunque da Via Negri, mentre resterà il fratello dell’ex premier.
Silvio si era opposto all’ipotesi di vendita del 100 per cento
Nei giorni scorsi era emersa l’indiscrezione che segnalava come Silvio Berlusconi si fosse opposto a cedere agli Angelucci il 100 per cento della società che edita la storica testata milanese. Si pensava che Pbf avrebbe potuto vendere al finanziere romano Antonio Angelucci una quota di maggioranza del quotidiano quantificabile in una percentuale intorno al 60 per cento, lasciando alle controllate dei Berlusconi un 40 che avrebbe permesso di mantenere un presidio nell’impero della famiglia.
Ora nel mirino resta La Verità di Belpietro
Alla fine si è orientati su un 70-30. Angelucci dopo con questa operazione vuole rinforzare lo sbarco a Milano incassando anche la chiusura della trattativa per La Verità di Maurizio Belpietro, da tempo nel mirino e valutata intorno ai 15 milioni di euro. Si tratterebbe così di un importante cambio di paradigma editoriale. Non solo metaforicamente si chiude una stagione. Anche se il passaggio dei Berlusconi fuori da il Giornale sarà graduale, perché i simboli non si possono ammainare da un giorno all’altro.