Varsavia espelle 45 diplomatici russi: «Sono spie di Mosca»
Hanno cinque giorni per lasciare il Paese. L’ambasciatore della Russia definisce «infondate» le accuse. Il Cremlino: «Una mossa che non rimarrà senza risposta».
«La Polonia ha espulso 45 spie russe che si spacciavano per diplomatici. Con piena coerenza e determinazione, allontaniamo gli agenti dei servizi segreti russi dal nostro Paese». Lo ha annunciato su Twitter il ministro dell’Interno polacco Mariusz Kaminski. Per le persone indicate nell’elenco predisposto dall’Agenzia di sicurezza interna è stata richiesta l’espulsione urgente dal Paese. «La mossa non rimarrà senza risposta», ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Polska wydala 45 rosyjskich szpiegów udających dyplomatów. Z pełną konsekwencją i determinacją rozbijamy agenturę rosyjskich służb specjalnych w naszym kraju.
— Mariusz Kamiński (@Kaminski_M_) March 23, 2022
Diplomatici russi espulsi dalla Polonia, le indagini del controspionaggio
Parlando ai giornalisti mentre lasciava il ministero degli Esteri di Varsavia, l’ambasciatore della Russia in Polonia, Sergei Andreev, ha confermato le espulsioni, dicendo che le persone coinvolte dovranno lasciare il Paese entro cinque giorni. Per l’Agenzia polacca per la sicurezza interna (ABW), i 45 soggetti raggiunti dal provvedimento svolgevano «effettivamente attività di spionaggio diretta contro la Polonia», come ha dichiarato Stanislaw Zaryn, portavoce del controspionaggio di Varsavia.

Diplomatici russi espulsi dalla Polonia, Mosca respinge le accuse
Andreev ha poi tenuto a precisare che le accuse di spionaggio da parte della Polonia sono «infondate», annunciando che la Russia si riserva il diritto di prendere provvedimenti. Le relazioni diplomatiche tra Varsavia e Mosca, però non saranno interrotte, ha spiegato il diplomatico: «Le ambasciate e gli ambasciatori rimangono», anche se il Paese guidato da Mateusz Morawiecki «non darà l’assenso a sostituire» i diplomatici espulsi.

Pochi giorni fa nella capitale polacca era stato arrestato un cittadino russo, accusato di aver effettuato delle attività di spionaggio per conto di Mosca. Sottoposto a custodia cautelare per un periodo di tre mesi, l’uomo aveva lavorato in uno degli uffici governativi di Varsavia.