Ventiquattro casi di variante delta sono stati segnalati tra Piacenza e Cremona. L’indagine condotta dall’Ausl di Piacenza ha riscontrato un focolaio localizzato in questi due territori: 10 casi tra i lavoratori del polo logistico piacentino e 14 tra i loro frequentatori abituali: amici, conoscenti, parenti stretti. Il virus si è propagato nei due territori a causa dello spostamento dei lavoratori, molti dei quali pendolari, che abitano nel Cremonese e raggiungono Piacenza in auto o con mezzi pubblici. Le autorità sanitarie invitano alla calma: non è stato segnalato alcun caso grave ed è subito partita una tempestiva e accurata azione di tracciamento. Come riportato dal sito della testata piacentina Libertà, nei giorni scorsi l’Ausl di competenza aveva lanciato una serie di appelli per invitare i passeggeri della linea di bus Piacenza-Cremona, a sottoporsi ad un tampone di controllo.
In Italia la variante Delta è al 26 per cento
Secondo dati anticipati dal Financial Times, l’Italia è al quinto posto al mondo per circolazione della variante Delta. Il quotidiano inglese scrive che nel nostro Paese si registra una concentrazione di casi pari al 26 per cento. Russia, Gran Bretagna, Portogallo e Stati Uniti sono i Paesi dove la mutazione desta maggiore preoccupazione, non a caso il premier italiano, Mario Draghi, ieri ha avanzato la richiesta all’Uefa di non far disputare la finale dei campionati Europei a Wembley. Richiesta inascoltata dall’organismo di Ginevra, secondo cui non esiste nessun piano per spostare la finale da Londra.