La lotta agli attivisti che protestano attaccando le opere d’arte, che siano dipinti nei musei o opere architettoniche di valore inestimabile, passa da multe e sanzioni penali. Questa è la strada che sembra voler intraprendere il governo di Giorgia Meloni, che ha inserito il tema nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri. E si parla di multe dai 20 ai 60 mila euro, a cui bisognerà aggiungere l’aspetto penale, per chi attacca, deteriorando o rendendo «in tutto o in parte inservibili o non fruibili» quelli che vengono chiamati «beni culturali». A queste si aggiungono ulteriori sanzioni amministrative dai 10 ai 40 mila euro, che si rivolgono a chi «deturpa o imbratta» i beni stessi.

Il Ddl contro gli eco vandali: proventi per il ripristino dei beni
Il Consiglio dei ministri analizzerà quindi la prima bozza del Ddl che punta a intervenire in caso di attacchi vandalici degli attivisti per l’ambiente. Recentemente sono stati tanti i casi di palazzi e opere deturpate con la pittura, come accaduto al Senato, a Palazzo Vecchio a Firenze, al Teatro La Scala di Milano o alla fontana Barcaccia a Piazza di Spagna, a Roma. Il nuovo decreto vuole così contrastare gli atti vandalici con una pena severa anche a livello economico. Questo perché i proventi delle multe, secondo quanto sta studiando il governo, sarebbero poi impiegati dal Mic per il «ripristino dei beni».
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Cucchi: «I giovani vanno ascoltati»
Ma non tutti approvano la nuova idea del governo. La senatrice Ilaria Cucchi, di Alleanza Verdi e Sinistra, ha attaccato il governo Meloni, che «non trova di meglio che prevedere nuovi reati per chiunque». Come riporta Adnkronos, Cucchi ha dichiarato: «A inizio legislatura hanno introdotto il reato contro i Rave, secondo loro pericolosissimi dal punto di vista sociale, ora il ministro della Cultura Sangiuliano propone la stretta per chi compie atti contro opere d’arte e beni monumentali. Un freno, secondo il governo e la maggioranza, ai blitz degli attivisti ambientalisti che risponde solo alla sicurezza e al decoro ma non ai problemi posti da queste ragazze e ragazzi. Un grido d’allarme verso le sorti del Pianeta che non può essere criminalizzato. Saranno sicuramente iniziative estreme ma è estrema la crisi climatica in corso, e devono essere estreme le risposte. E invece un governo negazionista dei cambiamenti climatici pensa di risolvere tutto aumentando le pene, o mettendo in carcere gli attivisti. I giovani vanno ascoltati, non puniti».

In Cdm anche il tema migranti: pronto lo stato di emergenza
E il Consiglio dei ministri si prepara anche a dichiarare lo stato di emergenza sull’immigrazione. Lo ha annunciato il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare Nello Musumeci: «Se oggi dichiareremo lo stato di emergenza sull’immigrazione? E’ una ipotesi assai probabile. Ieri mi sono sentito col collega dell’Interno Piantedosi, c’è una condizione di assoluta emergenza. Non è un fatto nuovo, io stesso avevo lanciato l’allarme settimane fa. E’ un problema che è destinato a non esaurirsi per almeno i prossimi dieci anni. Una condizione che mette in sofferenza le strutture dello Stato ed è inevitabile perché parliamo di esseri umani che hanno diritti e verso i quali dobbiamo avere un approccio responsabile. Lo stato di emergenza dovrebbe facilitare le procedure. Parliamo di un fenomeno mai conosciuto nel passato. Le isole da sole non possono affrontare questa condizione di emergenza».