Ad alimentare ricordi e lacrime resteranno le immagini di successi ed esultanze. Valentino Rossi ha salutato il motociclismo, lasciando immediatamente il posto alla nostalgia e a un vuoto troppo grande da riempire per chiunque. Non è solo questione di tecnica, parafrasando Jimmy Page, il Dottore piuttosto si è sempre «occupato di emozioni». Capelli lunghi, corti e ossigenati, staccate al limite e sorpassi troppo pericolosi per essere veri. Dai titoli mondiali, nove, agli show sopra e sotto il podio, tutto ha contribuito ad amplificarne la leggenda e a rendere terribilmente difficile l’operazione di trovargli un erede, ora che a tempo pieno farà il papà. Un compito reso ancora più complesso se si pensa che, dal nuoto alla scherma, nel 2021 si sono liberate tantissime caselle.
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Federica Pellegrini, dalla vasca al matrimonio
Personalità straripante, carriera Divina. Per la prima volta ai recenti europei in vasca corta di Kazan l’Italia ha fatto a meno della sua stella più luminosa. Mentre la spedizione azzurra, in linea con un 2021 da favola, faceva incetta di medaglie, Federica Pellegrini su Instagram ha sprizzato gioia per la proposta di matrimonio del suo tecnico e compagno Matteo Giunta. Botta e risposta rap’n roll per i futuri coniugi. Lei ha citato Vasco «Io e te e tutto il mondo fuori. Sì». Lui ha risposto con Jovanotti: «Sono un ‘ragazzo’ fortunato (ha detto sì)». Con i fiori d’arancio all’orizzonte, sembrano già lontanissimi i tempi della piscina, chiusi definitivamente all’International Swimming League di Napoli, lo scorso settembre. Eppure basta schiacciare il tasto play per ripercorrere un viaggio fatto di medaglie, record, avversarie battute in serie. Lasciarsi sopraffare da emozioni e lacrime. Pellegrini le aveva versate al raggiungimento della quinta finale olimpica in altrettante edizioni. Come lei, nessuna mai. Si sono dovuti interpellare i maschietti, scomodare sua maestà Michael Phelps, per fotografare la portata dell’impresa. Grande sì, ma buona a fare il paio con l’oro a cinque cerchi e i sette titoli mondiali. Dal 2004 anno in cui, appena sedicenne, stupì il mondo vincendo l’argento ad Atene a ieri, Fede ha visto cambiare le rivali, restando punto di riferimento di una disciplina adesso inevitabilmente più povera sotto il profilo tecnico e carismatico. Per somatizzare un distacco di per se eccessivamente brusco, i colleghi l’hanno voluta nella Commissione atleti del Cio. Ci resterà per i prossimi sette anni.
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Aldo Montano, un olimpionico al Grande fratello vip
Una narrazione distorta, alimentata dal gossip e da storie con donne bellissime, gli ha cucito sopra l’etichetta di personaggio più attento ai riflettori che allo sport. Aldo Montano ha pagato oltremodo la colpa di essere considerato «un belloccio». Per rendersene conto bisogna ascoltare i suoi compagni di squadra, distrutti lo scorso agosto dalla notizia dell’addio alle competizioni dello sciabolatore livornese. E se ancora non dovessero bastare, c’è sempre il palmares. Non si vincono, d’altronde cinque medaglie olimpiche, l’ultima alle soglie dei 43 anni, senza tempra e abnegazione da campione. Da un corpo martoriato da infortuni e acciacchi, Montano ha sempre preteso il massimo, in linea con un carattere duro a mollare. Non lo ha fermato neppure una necrosi progressiva al femore, nonostante la quale sulla pedana di Tokyo a trascinato l’Italia a uno stoico argento a squadre. Rimarrà l’ultima perla di un viaggio giunto davvero al capolinea. Mentre un altro treno è immediatamente ripartito, destinazione Grande Fratello Vip.
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Tony Cairoli, anche il re del motocross ha detto basta
Discorso, o meglio post, di commiato pure per Tony Cairoli, alter ego off roads di Valentino Rossi. Il centauro nato a Patti, in provincia di Messina, ha scelto i social per congedarsi dal motocross, disciplina in cui ha vinto nove titoli mondiali. Classe 1985, ha salutato tutti a Mantova, l’11 novembre, mentre un pubblico in delirio aveva occhi solo per lui. A nessuno è importato che Jeffrey Herlings e Romain Fevbre si stessero giocando il titolo iridato. Troppo più grande la portata dell’evento: «È stato la nostra ispirazione», hanno commentato all’unisono persino i due sfidanti, rispettivamente di sette e sei anni più piccoli del siciliano. In eredità lascia 94 gran premi conquistati, oltre a una manciata di parole scritte di getto su Instagram: «Grazie alle persone, perché mi hanno dato sempre il meglio». Ma non temente, «more news coming soon».
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Kimi Raikkonen, l’ultimo pilota a vincere il mondiale in Ferrari
Correrà un altro paio di gare, poi anche Kimi Raikkonen appenderà il volante al chiodo. «Ho maturato la decisione lo scorso inverno. Non è semplice, ma dopo questa stagione sarà tempo di nuove cose». Per ventuno volte primo sotto la bandiera a scacchi, nel palmares del finlandese c’è un anche un mondiale, l’ultimo in assoluto della Ferrari. Era il 2007, oggi si godrà sprazzi di brividi al volante dell’Alfa Romeo, poi in linea con quanto promesso «ci si rivedrà in giro». Meno rumore, ed era comprensibile data la giornata, per l’addio di Dani Petrucci, motociclista che in carriera ha conquistato in Ducati due Gran premi e che l’anno prossimo sfiderà in sella alla Ktm le insidie della Parigi-Dakar.
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Il prossimo sarà l’ultimo anno per Alejandro Valverde
E se il 2021 si trascina dietro un buco importante, il 2022 pare seguirne la falsariga. Ci sarà, infatti, una stagione per metabolizzare i saluti di Ajeandro Valverde. «Lo posso annunciare al cento per cento non ci saranno ripensamenti, ha spiegato il ciclista spagnolo. Andare avanti non ha più senso. Cosa voglio di più?». Con cinque Freccia-Vallone, Quattro Liegi-Bastogne-Liegi, il titolo mondiale e una Vuelta, trovare una risposta sarebbe l’ennesimo gioco a perdere.
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