Dopo tantissimi anni di ricerche, prolungate anche a causa della pandemia da Covid-19, da parte della polizia è stato arrestato l’unico sospettato dell’omicidio di Valentina Tarallo, la ragazza di 28 anni che venne uccisa a Ginevra nel 2016. L’uomo si trovava nella periferia di Dakar, era stato identificato grazie alle impronte digitali sulla spranga usata per colpire la vittima a morte.

L’arresto e le lunghe ricerche per l’omicida di Valentina Tarallo
Valentina Tarallo, dottoranda di La Loggia nel Torinese, fu ammazzata a colpi di spranga l’11 aprile 2016, all’età di 28 anni, nel quartiere dell’ospedale universitario a Ginevra, in Svizzera. A distanza di sette lunghi anni, e dopo una lunghissima inchiesta delle autorità elvetiche, è stato ufficializzato un arresto del presunto colpevole: un uomo, che era un amico della ragazza uccisa, è stato rintracciato e bloccato in Senegal, nella periferia della città di Dakar. Stando a quello che si legge su «20min.ch», nel marzo 2020 gli ispettori di Ginevra si erano recati per la prima volta in Senegal ottenendo la conferma della posizione del sospettato. Le ricerche vennero interrotte a causa della pandemia da Covid; sono riprese poi solo lo scorso marzo. In tutti questi anni, per sfuggire all’arresto, il sospettato principale, di nazionalità senegalese e italiana, avrebbe utilizzato quattro diverse identità per confondere la polizia. Sospettato principale e unico indiziato dell’omicidio di Valentina Tarallo, l’uomo era stato identificato grazie alle impronte digitali sulla spranga usata per colpire a morte la vittima.

L’uomo che ha commesso il crimine era sposato con un’italiana
Prima di trasferirsi in Svizzera, l’uomo che secondo la polizia ha ucciso Valentina Tarallo aveva vissuto per diversi anni in Lombardia e, nell’anno 2009, aveva sposato una donna italiana che lo aveva denunciato alla polizia, nel 2014, per maltrattamenti e violenze in famiglia. La donna sposata nel 2009 l’aveva descritto alle autorità come violento e molto geloso facendo leva sull’impossibilità di vivere con una persona simile.