Valentina Giunta uccisa dal figlio 15enne: voleva lasciare il marito detenuto

Virginia Cataldi
28/07/2022

Valentina Giunta è morta per mano del figlio 15enne che non accettava che lei si separasse dal padre detenuto: voleva chiudere con il passato

Valentina Giunta uccisa dal figlio 15enne: voleva lasciare il marito detenuto

Valentina Giunta è morta per mano del figlio minorenne. La Squadra Mobile ha impiegato poche ore per risolvere il giallo che aveva sconvolto il quartiere popolare di San Cristoforo, a Catania, dove la donna di 32anni ha perso la vita due sere fa. Subito gli investigatori avevano puntato la pista familiare. In un primo momento avevano pensato al marito di lei, accusato in passato di averla maltrattata, e di altri reati. Successivamente però la procura ha spostato l’attenzione verso uno dei figli, disponendo il fermo del quindicenne, che sui social scriveva al padre: “ti amo leone, sei la mia vita, a presto fuori“. Questa cieca adorazione verso il genitore lo avrebbe spinto a compiere il delitto, uccidendo la madre che invece voleva allontanarlo per sempre.

Valentina Giunta è morta uccisa dal figlio di 15 anni: voleva cambiare vita

Valentina Giunta voleva chiudere con la sua vita precedente e ricominciare da capo. Nel suo doloroso passato c’erano un marito violento, finalmente detenuto in un carcere siciliano, e una famiglia – quella di lui – opprimente. Aveva 32 anni e viveva a Catania, nel quartiere popolare di San Cristoforo, in una casa di due stanze a ridosso del Castello Ursino.

Era riuscita a raccogliere le forze per metterla in vendita e trasferirsi da un’altra parte. Voleva spezzare in maniera definitiva i legami con la vecchia vita, portando con sé i due figli minorenni, o almeno il più piccolo. Il maggiore, di 15 anni, si opponeva all’idea che la madre si separasse dal papà detenuto, e passava molto tempo con i nonni, che lo avevano cresciuto incoraggiando l’adorazione per il genitore dietro le sbarre per furti d’auto e tentato omicidio.

Valentina Giunta è morta per mano del figlio 15enne che non accettava che lei si separasse dal padre detenuto: voleva chiudere con il passato
Valentina Giunta (Facebook)

I litigi nello stabile erano continui e tutti conoscevano la grave situazione familiare, inclusi i genitori di Valentina Giunta, che erano preoccupati per la sua incolumità. La situazione è precipitata quando la 32enne ha annunciato che a breve si sarebbe spostata nel quartiere Librino, dove aveva già trovato un nuovo appartamento. Tornata nella vecchia casa per recuperare delle cose ha trovato il figlio 15enne, che era rimasto lì a vivere da solo. Con lui è scoppiato l’ennesimo litigio, finito in tragedia. Il ragazzino l’ha infatti aggredita con un coltello, affondando il fendente quattro volte alla gola e alla schiena, e lasciandola poi a terra in una pozza di sangue nella camera da letto.

A chiamare i soccorsi è stata la stessa vittima, che ha avuto la forza di telefonare alla sorella dicendole di essere stata aggredita, non è chiaro se abbia anche fatto il nome del figlio. La ragazza ha avvertito alcuni familiari che sono corsi nell’appartamento, trovando i vestiti sporchi di sangue del 15enne. All’arrivo dei parenti, che hanno immediatamente informato la polizia, la giovane donna era sul pavimento. Inutili i soccorsi, è morta lunedì notte poco dopo l’arrivo dell’ambulanza.

Il culto per il padre e l’arresto

Il ragazzino da tempo sui social faceva appassionate dediche al padre, che da anni vedeva solo in videochiamate dalla cella. “Papà sei il mio amore, ti amo”. “Sei stato il papà migliore, ti amo tanto. Anche se sei lontano da me ti penso sempre e con il cuore sono vicino a te”. “Ti amo leone, sei la mia vita a presto fuori”. E proprio questo sentimento per il padre secondo gli inquirenti sarebbe stato alla base del delitto. Non riusciva ad accettare che la madre potesse separarsi da lui e che potesse allontanare anche dai nonni il fratellino più piccolo.

La Polizia lo ha trovato seguendo i dati del suo cellulare, mentre vagava per strada ancora sotto choc. Portato alla Mobile, il ragazzo ha confessato tra i singhiozzi e la rabbia. È stato fermato con l’accusa di omicidio volontario e trasferito al centro di prima accoglienza di Catania. Il 15enne a breve, al quale la Procura dei Minori contesta l’omicidio con dolo d’impeto, dato che confermerebbe che il delitto è avvenuto dopo una lite, potrebbe comparire davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia.

Sul profilo Facebook della 32enne alcune amiche hanno postato frasi di dolore e sgomento come “Riposa in pace….sei stata tradita da chi amavi più della tua vita” e “Tuo figlio il tuo assassino? Non posso crederci . Uccisa da chi più amavi”. Al rumore dei social ha fatto da contraltare il silenzio del rione: nessuno sostiene di avere visto o sentito alcunché. Perfino il figlio minore sui social scrive al 15enne che “gli mancherà”, senza citare la madre.

Valentina Giunta è morta per mano del figlio 15enne che non accettava che lei si separasse dal padre detenuto: voleva chiudere con il passato
Valentina Giunta (Facebook)

Il difficile contesto familiare

Gli inquirenti hanno cominciato a indagare ricostruendo il contesto familiare. L’ex compagno è stato arrestato nel 2018 e ancora detenuto per una storia di furti d’auto e un tentato omicidio. Quest’ultimo insieme al padre, il nonno del 15enne, aveva messo su una banda che rubava macchine e le rivendeva. Si trattava di un uomo violento, che Valentina aveva più volte denunciato per maltrattamenti. Alle spalle aveva anche l’accusa di aver sparato a un uomo per vendicare l’onore della sua famiglia. Valentina Giunta è morta perché aveva avuto l’ardire di voler cambiare vita.