La Valle d’Aosta è l’unica regione italiana a rimanere in zona gialla. Il piccolo territorio delle Alpi occidentali sarà l’ultimo a passare in zona bianca. Il passaggio ufficiale è previsto lunedì 28 giugno ma una nuova ordinanza firmata dal Presidente della Regione, Erik Lavevaz, prevede nuovi allentamenti delle restrizioni che da venerdì 25 faranno entrare la Valle d’Aosta in una zona bianca “mascherata”. Ma perché la regione è l’ultima a cambiare colore?
La curva dei contagi a marzo ha iniziato a risalire in ritardo rispetto alle altre regioni
In Valle d’Aosta si è registrata una risalita dei contagi in leggero ritardo rispetto alle altre aree del Paese. Questa tendenza anomala nella terza ondata ha portato il governo ad avere prudenza, decidendo di far slittare il ritorno in zona bianca. Da quando è scattata l’allerta pandemica in Valle d’Aosta si sono registrate 472 vittime. Nelle ultime 24 ore non è stato segnalato nessun nuovo soggetto positivo. In regione a oggi sono ricoverati tre pazienti nel reparto di malattie infettive e complessivamente si registrano 52 positivi. L’11 giugno è stato chiuso il reparto Covid dell’ospedale Parini.
Un’ordinanza prevede allentamenti alle restrizioni in anticipo rispetto alla data del 28 giugno
Sono contenute in un’ordinanza regionale firmata il 18 giugno le nuove disposizioni che, di fatto, anticipano il passaggio in zona bianca della Valle d’Aosta. «Considerato che la Regione rimane classificata zona gialla per ulteriori sette giorni, sulla base di un netto miglioramento del quadro epidemico», si legge in una nota diffusa dalla Regione, «l’ordinanza prevede che a partire da venerdì 25 giugno sarà consentita la riapertura delle attività di piscine e impianti natatori in impianti coperti, centri benessere e termali, sale giochi e scommesse, sale bingo e casinò nonché di musei e altri istituti e luoghi della cultura, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, nel rispetto dei relativi protocolli e linee guida vigenti. È consentito lo svolgimento degli esami di profitto e di certificazione delle competenze in presenza».