L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta monitorando alcuni piccoli focolai umani del vaiolo delle scimmie, segnalati in diversi stati europei: Belgio, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito e anche Italia, dove sono tre i casi confermati. I due accertati in seguiti sono correlati al “paziente zero”, un giovane rientrato dalle Canarie. Le tre persone sono ricoverate all’Istituto di malattie infettive Spallanzani di Roma, che fa sapere: «Situazione da tenere sotto controllo ma nessun allarme».
Vaiolo delle scimmie, i sintomi
Il vaiolo delle scimmie, che di solito ha un periodo di incubazione tra 6 e 13 giorni (ma può arrivare fino a 21), si presenta con febbre, mialgia, stanchezza debilitante, mal di testa e linfoadenopatia cioè gonfiore delle ghiandole. A tutto questo si accompagna un’eruzione cutanea simile alla varicella, soprattutto su mani, viso e zona dei genitali.

Vaiolo delle scimmie, come si trasmette
La trasmissione del vaiolo delle scimmie, appartiene alla famiglia degli orthopoxvirus, può avvenire attraverso le goccioline di saliva, il contatto con le lesioni e i liquidi biologici infetti. Insomma, per via respiratoria, ma anche tramite rapporti sessuali non protetti.
Vaiolo delle scimmie, la mortalità
Il vaiolo delle scimmie è una rara malattia infettiva causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo, ma meno diffuso e pericoloso. Finora non è stato registrato nessun caso grave di vaiolo delle scimmie. Il virus provoca infatti un malessere che solitamente evolve in maniera positiva, fino a scemare da solo.

Vaiolo delle scimmie, perché si chiama così
Il virus del vaiolo delle scimmie è stato osservato per la prima volta in alcuni primati di laboratorio nel 1958. Il primo caso umano identificato è emerso invece nel 1970, nell’attuale Repubblica Democratica del Congo. Si chiama così perché si diffonde prevalentemente tra le scimmie e i piccoli roditori dell’Africa centrale e occidentale (dove è endemico): occasionalmente viene trasmesso all’uomo attraverso il contatto diretto con l’animale, la sua saliva o altri fluidi.