È morto un terzo uomo in Giappone dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino Moderna. Sfortunatamente, il farmaco proveniva da uno dei tre lotti contaminati, come riferisce il Guardian, anche se le autorità affermano che non è ancora stato trovato alcun nesso causale.
Vaccino: morto un uomo in Giappone
L’uomo, 49 anni, ha ricevuto la seconda dose l’11 agosto ed è morto il giorno dopo, come fanno sapere le autorità. Il suo unico problema di salute noto era un’allergia al grano saraceno, ha detto lunedì il ministero della salute. La dose proveniva dagli stessi lotti in cui erano stati trovati frammenti di acciaio inossidabile, portando al richiamo di 1,63 milioni di dosi del vaccino Moderna lo scorso 26 agosto. I tre lotti sono stati prodotti in Spagna su contratto da Moderna.
Vaccino: i primi due morti in Giappone
All’inizio del mese scorso, come riporta il Guardian, due uomini sulla trentina senza precedenti problemi di salute sono morti pochi giorni dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino Moderna. La causa sembra riconducibile a frammenti di gomma che dai tappi delle fiale sono entrati nel liquido del vaccino a causa di aghi inseriti in modo errato. Secondo il ministro responsabile del programma vaccinale, Taro Kono, a più di 500.000 persone sono stati iniettati i vaccini dei tre lotti difettosi.
Vaccini: la situazione in Giappone
La maggior parte dei vaccini utilizzati in Giappone sono prodotti da Pfizer, sebbene siano state somministrate almeno 12,2 milioni di dosi di Moderna. Quasi 136 milioni di dosi di vaccino anti-coronavirus in totale sono state somministrate in Giappone, dove il 48 per cento della popolazione è completamente vaccinato e oltre il 59 per cento ha ricevuto almeno un’iniezione. I nuovi contagi a Tokyo sono scesi sotto i 1.000 lunedì per la prima volta da metà luglio.
Vaccini: le autorità sanitarie cilene approvano Sinovac per i bambini con più di sei anni
Le autorità sanitarie cilene hanno approvato l’uso del vaccino Sinovac contro il Covid-19 per i bambini dai sei anni in su. È il primo paese dell’America Latina a fare questo passo. Lo riporta l’Indipendent. Heriberto García, direttore dell’Istituto di sanità pubblica del Cile, ha affermato che l’istituzione ha approvato la nuova misura con cinque voti a favore e uno contrario. Ora il ministero della Salute deve stabilire le date e il meccanismo per avviare le vaccinazioni.
Vaccini: la situazione in Cile
La nazione sudamericana ha immunizzato completamente più di tre quarti della sua popolazione adulta. L’Università Cattolica del Cile sta attualmente conducendo uno studio con 4.000 bambini di età compresa tra tre e 17 anni per studiare gli effetti di Sinovac su di loro. Ma García ha affermato che gli esperti dell’Istituto di sanità pubblica hanno basato la loro decisione su una revisione delle informazioni fornite dal laboratorio Sinovac e delle informazioni pubblicate su riviste mediche. In America Latina, alcuni paesi hanno approvato solo il vaccino Pfizer per i bambini dai 12 anni in su. La Cina ha autorizzato i vaccini Sinovac e Sinopharm per i bambini di età compresa tra i tre e i 17 anni.
Vaccini: a Cuba la scelta di somministrarli ai bambini dai due anni
Cuba è il primo paese al mondo ad avviare la somministrazione di vaccini ai bambini dai due anni di età. L’isola punta a immunizzare tutti i bambini prima di riaprire le scuole che, salvo eccezioni, sono chiuse da marzo 2020. Oltretutto, a causa della scarsa diffusione di internet, le lezioni sono state portate avanti attraverso programmi televisivi.