Raggiungere l’immunità di gregge è difficile, «la terza dose di vaccino potrebbe servire a tutti». Lo ha affermato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro a La Stampa: «Il livello di immunizzazione che azzera la circolazione di un virus non è un obiettivo che ci possiamo porre. Gli obiettivi sono altri: ridurre la circolazione del virus e i contagi e contenere al minino ricoveri e morti». Sulla stessa lunghezza d’onda il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, intervenuto a Sky TG24: «Oggi le indicazioni che abbiamo sono di procedere con la terza dose sui fragili e gli ultrasessantenni. Ma è ragionevole pensare che tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo anno si proceda con l’allargamento della platea per coloro che dovranno ricevere la terza dose».
Costa sul vaccino: «Terza dose, risposta positiva dei cittadini»
«La politica deve prendere atto di quelle che saranno le indicazioni scientifiche, su questo credo sia opportuno dividere in maniera netta le competenze: la politica si deve assumere la responsabilità di declinare le scelte, ma lo deve fare sulla base di quello che la scienza ci dice», ha spiegato il sottosegretario Costa, sempre a proposito della scelta di somministrare la terza dose: «Mi pare che ci sia una risposta positiva da parte dei cittadini. Dobbiamo continuare affidandoci al loro senso di responsabilità, che è stato ampiamente dimostrato sia nel rispetto delle regole, sia nella disponibilità sulla vaccinazione. Ci hanno fatto raggiungere numeri straordinari che ci consentono di proseguire nel percorso di ritorno alla normalità».
Costa, le parole sul vaccino obbligatorio
Proprio in questi giorni, però, le proteste no vax e no Green Pass sono state al centro del dibattito, politico e non solo. «C’è una grande percentuale di cittadini non ancora vaccinati con i quali si può dialogare, perché non credo siano ascrivibili alla categoria dei no vax», ha affermato Costa, che poi non ha escluso del tutto l’eventualità dell’obbligo vaccinale: «C’è un ritorno di persone che si vaccinano con la prima dose. In questo momento dobbiamo proseguire con questo discorso di fiducia, radicalizzare ora lo scontro con il vaccino obbligatorio credo rischi di alimentare il dibattito e di non portare dati positivi».
Costa sul vaccino: «90 per cento entro poche settimane»
«Di fronte ai numeri che ci dicono che l’85 per cento dei vaccinabili ha ricevuto almeno la prima dose», ha spiegato Costa, il prossimo obiettivo è “quota 90”, «raggiungibile in poche settimane e sicuramente entro fine anno». Questa percentuale, ha affermato il sottosegretario alla Salute, «ci permetterebbe una gestione della pandemia più semplice e al Paese di ritornare appieno alla normalità», ad esempio per quanto riguarda le capienze. E per quanto riguarda il tanto contestato Green Pass, appena diventato obbligatorio sul posto di lavoro? «Se i dati continueranno a essere positivi e i vaccinati continueranno a salire è ragionevole pensare che nel nuovo anno ci possa essere una revisione delle misure restrittive e anche per quanto riguarda il Green Pass si può pensare a una riduzione della sua applicazione».