La Marina militare degli Stati Uniti ha chiesto l’immediato rilascio di una petroliera nel golfo di Oman, posta sotto sequestro dai Pasdaran. Si tratta delle «holy guard» del Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica dell’Iran, parte integranti di quella teocrazia iraniana attualmente guidata dagli ayatollah sciiti e che da oltre 40 anni fanno capo alla guida suprema Ali Khamenei, comandando l Repubblica islamica stessa. Non si tratta del primo atto in acque internazionali nelle ultime settimane. Ormai da tempo la regione sta che comprende lo Stretto di Hormuz, cioè quell’imboccatura del Golfo Persico fino al Corno d’Africa, è soggetta di azioni militari e commerciali, con dirottamenti ed esplosioni. Da lì passa un quinto di tutto il petrolio in commercio.

Gli Usa: «La petroliera Advantage Sweet è stata sequestrata»
La Marina degli Stati Uniti ha spiegato: «La petroliera Advantage Sweet, battente bandiera delle isole Marshall, è stata sequestrata dalla Marina del corpo delle Guardie della rivoluzione islamica iraniana chiamati Pasdaran, mentre transitava in acque internazionali nel golfo di Oman». Secondo la ricostruzione, la nave ha lanciato una richiesta di soccorso mentre si trovata in acque internazionali, intorno alle 13.15. Poi è scattato il sequestro. E per la Marina Usa sarebbe almeno la quinta nave commerciale presa da Teheran negli ultimi 2 anni: «Le azioni dell’Iran sono contrarie al diritto internazionale e disturbano la sicurezza e la stabilità nella regione. Il governo iraniano deve rilasciare immediatamente la petroliera. Le continue interferenze da parte dell’Iran sui diritti di navigazione nelle acque della regione rappresentano una minaccia alla sicurezza marittima e all’economia globale. Negli ultimi due anni, l’Iran ha sequestrato in modo illecito almeno cinque imbarcazioni commerciali in Medio Oriente».

Teheran nega
E intanto l’Iran nega. Da Teheran arriva la smentita di aver compiuto qualsiasi illecito in acque internazionali. I primi incidenti del genere sono partiti anni fa, quando il presidente Donald Trump ritirò gli Usa dall’accordo sul nucleare iraniano con le potenze mondiali. Da allora, la Marina Usa ha attribuito al governo iraniano le responsabilità per alcuni attacchi a petroliere nel 2019 e per l’incidente con un drone e una nave collegata a Israele in cui sono morti, nel 2021, due membri europei dell’equipaggio.